Palermo, rapinatore morto durante il colpo era “fatto” di anfetamine
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E’ nell’esito dell’autopsia la chiave del giallo sulla morte di un palermitano pluripregiudicato, deceduto mentre tentava di rapinare un negozio di alimentari in via Maqueda, a Palermo.
Per la vicenda la polizia ha arrestato due bengalesi, Abdul Matin e Kabir Humayun. Si tratta del dipendente del mini market e di un amico sorpresi dal rapinatore la notte scorsa.
La polizia contesta loro il reato di omicidio ma in serata sono arrivate le prime indiscrezioni sull'esame autoptico: il rapinatore sarebbe morto per cause naturali. L’autopsia disposta dalla procura - l’inchiesta è condotta dall’aggiunto Ennio Petrigni - ha accertato che l’uomo - un palermitano pluripregiudicato - aveva ingerito delle anfetamine. La morte, per collasso cardiocircolatorio, sarebbe seguita a una reazione vagale aggravata dall’uso di droga.
Il medico legale, che ha appena concluso l’autopsia, formalizzerà le sue conclusioni ai pm. Le conclusioni dell’esame autoptico potrebbero alleggerire le responsabilità dei due bengalesi e potrebbero far cadere l’accusa di omicidio con la quale sono stati posti ai domiciliari. Sul corpo dell’uomo, immobilizzato dai due, sono state trovate solo lievi ecchimosi e non segni di percosse.
I due bengalesi hanno avvertito il titolare del negozio, che ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati entrambi erano accanto al cadavere. Avendo visto l’uomo brandire una bottiglia lo hanno immobilizzato stringendogli il torace. La vittima avrebbe fatto resistenza scalciando e poi non avrebbe più dato segni di vita.