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Dalla Plaia ad Aci Trezza, Goletta Verde

Dalla Plaia ad Aci Trezza, Goletta Verde boccia il mare più frequentato dai catanesi

Ecco i litorali siciliani che contengono un’elevata carica batterica

Di Onorio Abruzzo |

PALERMO – Depuratori inefficienti e obsoleti, scarichi fognari abusivi, collettori con poca manutenzione. In Sicilia si continua ad offendere il mare a causa dell’indifferenza delle istituzioni. Di contro i cittadini continuano ad affollare spiagge le cui acque contengono un’elevata carica batterica superiore alle soglie stabilite dalla legge. Poco contano i divieti di balneazione lungo la costa siciliana. Quei luoghi, nelle giornate calde d’estate, sono meta di migliaia di bagnanti che, pur consapevoli della vicinanza di scarichi fognari, sono comunque felici di rinfrescarsi nuotando in un mare non proprio così limpido. «Diciotto campionamenti sui ventisei eseguiti da Goletta Verde lungo le coste della Sicilia presentano una carica batterica elevata». Per 15 di questi punti, principalmente alle foci di fiumi, torrenti e scarichi, il giudizio è di «fortemente inquinato».     Non in tutte le località vige il divieto di balneazione: questo perché le analisi degli ambientalisti sono basate sulla qualità delle acque da un punto di vista di mancato rispetto delle norme previste contro l’inquinamento. Legambiente punta il dito contro Regione e Comuni accusate di non spendere bene i fondi destinati alla depurazione. «La Sicilia – dicono i volontari di Legambiente – è all’ultimo posto in Italia per scarichi civili trattati in maniera adeguata. I fondi disponibili ci sono e non sono stati quasi per nulla utilizzati, per questo chiediamo a Regione e comuni, sia costieri che dell’entroterra, di fare fronte comune per risolvere finalmente l’emergenza depurativa di questa terra».     Sono gli stessi bagnanti che frequentano le spiagge libere dei lidi della Plaia di Catania o di Acitrezza e Aci Castello a denunciare un mancato rispetto dell’ambiente. Quante volte si è costretti a nuotare in acque con chiazze di olio provocate dagli scarichi di alcune imbarcazioni o in mezzo a piccole bolle di sapone di cui non si conosce l’origine? Le responsabilità sono soprattutto da addebitare al mal costume diffuso anche tra quei cittadini che lasciano rifiuti in spiaggia.     Ma andiamo ai dati di Goletta Verde sul mare contenente alta presenza di batteri inquinanti:     In provincia di Catania, entrambi giudicati fortemente inquinati i campioni prelevati alla spiaggia libera in località Lidi Plaia a Catania (in quel momento con un’alta frequentazione di bagnanti) e allo sbocco dello scarico fognario sul lungomare Galatea della frazione Aci Trezza del comune di Aci Castello.     Nel Siracusano sono risultati fortemente inquinati i due prelievi effettuati alla foce del canale Grimaldi, in località porto Grande-zona Pantanelli, a Siracusa e alla foce Mastringiano, nella zona industriale di Priolo.     Cinque i prelievi effettuati in provincia di Messina, due dei quali giudicati fortemente inquinati: alla foce del fiume alcantara in località San Marco a Calatabiano e alla foce del torrente Termini o Patrì, in località Cantone del comune di Barcellona Pozzo di Gotto. Nei limiti di legge, invece, i prelievi effettuati a Messina (presso il tubo di scarico sulla spiaggia di località San Saba, contrada Mella); a Milazzo (spiaggia di Ponente, nei pressi di piazza Angonia) e a Capo d’Orlando (lungomare Doria, in località Ligabue).     Nel ragusano, invece, è risultato inquinato il campionamento alla foce fiumara di Modica in località Arizza, nel comune di Scicli; mentre entro i limiti quello alla spiaggia di piazza Mediterraneo a Marina di Modica.     Dei tre prelievi nell’agrigentino, due sono risultati fortemente inquinati: alla foce del torrente Canzalamone, in località Stazzone del comune di Sciacca e presso lo sbocco del depuratore alla foce del fiume Salso a Licata. Entro i limiti quello effettuato ad Agrigento (località San Leone, presso la spiaggia nei pressi del parcheggio pubblico). Fortemente inquinato anche le acque prelevate alla foce del fiume Gattano, in località Macchitella del comune di Gela.     Dei sette prelievi effettuati nel palermitano è risultato nei limiti soltanto il campionamento effettuato alla spiaggia presso Tonnara Bordonaro/Vergine Maria di Palermo. Sempre nel capoluogo, invece, è risultato fortemente inquinato quello effettuato alla spiaggia in località Bandita. Stesso giudizio per le acque prelevate allo sbocco della fogna presso la diga foranea al porto di Terrasini; allo sbocco dello scarico a mare di corso Bernardo Mattarella a Villagrazia di Carini; al pennello (sfioratore) di Corso Italia in località Aspra e allo sbocco scarico acque bianche presso spiaggia Sarella entrambi a Bagheria. Infine, inquinato è stato giudicato il campionamento presso il tubo di scarico della spiaggia tra la capitaneria e il vecchio oleificio nei pressi del porto di Termini Imerese.

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