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Energia pulita dalla posidonia: al via il progetto a Castelvetrano

Energia pulita dalla posidonia: al viail progettoa Castelvetrano

Si ricaverà energia pulita dalla posidonia per rilanciare il turismo e tutelare l'ambiente

Di Beatrice Zanetti |

Presto a Castelvetrano Selinunte partirà un progetto per il riutilizzo dell’alga posidonia: una parte verrà impiegata come fertilizzante naturale, un’altra come combustibile per la produzione di energia pulita. È solo l’ultima iniziativa in ordine cronologico che testimonia come l’attenzione verso l’ambiente e la sua tutela sia sempre più al centro dei pensieri di istituzioni e consumatori. Ogni giorno nuovi progetti si propongono di ricavare energia pulita dalle fonti più impensabili, mentre i cittadini si informano sulle offerte di energia elettrica su SuperMoney e altri comparatori per individuare i fornitori che utilizzano fonti rinnovabili: insomma, pare che la svolta green finalmente sia ben visibile all’orizzonte italiano.

L’ultima trovata ecologica  giunge proprio dalle coste siciliane, in particolare dalla zona di Marinella, frazione di Castelvetrano Selinunte (Tp). Il progetto si chiama MedCot ed è stato presentato pochi giorni dal Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: un’iniziativa “importante in quanto punta alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità – ha dichiarato il Ministro – punta al rilancio del turismo; incentiva l’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica.”

L’idea è quella di raccogliere e riutilizzare la posidonia, un’alga presente in abbondanza sulle spiagge della zona e trasformarla in fertilizzante o combustibile per produrre energia pulita. In questo modo si potrà dimostrare come il rispetto dell’ambiente non sia un vincolo da temere, una fastidiosa scocciatura, ma una straordinaria opportunità di sviluppo per il territorio.

MedCot e la riqualifica delle spiagge

Grazie al progetto MedCot sarà possibile non solo produrre energia pulita, ma anche restituire al turismo le spiagge dove la posidonia si accumula con più insistenza. L’eccessiva presenza di questa alga è infatti vista come un problema da molti turisti, anche a causa del forte odore che emana. In poche parole si tratta quindi trasformare ciò che al momento viene considerato come un rifiuto in un preziosa risorsa.

Attenzione però: “visto come un rifiuto”non significa che lo sia davvero. La posidonia è in realtà indice di acque pulite e apporta molti benefici all’ecosistema acquatico (maggiore ossigenazione, rifugio per micro-organismi, stabilizzazione del substrato, ecc.). Inoltre questa alga fa da barriera alla costa, mitigando le correnti e proteggendola dall’erosione. Rimuovere i cumuli di posidonia, infatti, potrebbe provocare la regressione della battigia anche di diversi metri.

Lo stesso WWF nel suo Dossier coste: il profilo “fragile” dell’Italia sosteneva che “la presenza di resti di posidonia sulla spiaggia è indice di alta qualità ambientale, molto meglio di una bandiera blu”.

MedCot, Italia e Tunisia insieme per l’ambiente

Il progetto prevede la collaborazione tra Italia e Tunisia. In particolare le due nazioni adotteranno due approcci diversi e complementari, volti poi a fornire una comprensione integrata e più completa del problema e delle possibili soluzioni.

In Tunisia le azioni si concentreranno dunque sulla rimozione delle cause che portano allo spiaggiamento della posidonia sulle coste. In Sicilia, al contrario, gli sforzi saranno rivolti alla trasformazione di ciò che viene percepito come un rifiuto in una risorsa per il territorio, sia a livello ambientale che economico.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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