L'assessore Sebastiano Tusa si schiera: «Abbattere il Ponte Morandi di Agrigento»
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L’abbattimento del viadotto Morandi di Agrigento è stato proposto dall’assessore regionale ai Beni culturali della Sicilia Sebastiano Tusa.
«La recente tragedia di Genova ha scosso le coscienze di gran parte degli italiani di fronte all’impossibilità di accettare che, in un paese tecnologicamente avanzato, si muoia per l’incuria e la disorganizzazione di vasti settori dell’apparato statale e privato che non riescono ad effettuare normali controlli e ordinaria quanto necessaria manutenzione - ha detto l'assessore Tusa -. ha scosso anche la coscienza di tanti Siciliani che, in virtù della tragedia genovese, hanno rivissuto i tragici giorni della frana di Agrigento che dal 19 luglio del 1966 cambiò il volto della città dei templi innescando una serie infinita di battaglie politiche e giudiziarie - dice - in tale contesto rivive anche la memoria delle polemiche che insorsero quando nel 1970 venne costruito il viadotto che collega la città con il quartiere di Villaseta su progetto del medesimo ingegnere Riccardo Morandi. Opera ritenuta utile per collegare gli sfollati della frana alla città, ma offensiva del paesaggio e dell’integrità di una corretta visione e godimento della città antica con la sua splendida collina dei templi. Da allora molti, seppur taluni in malafede, definirono l’opera un ''abuso di Stato” ben più grave ed invasivo delle decine di abusi edilizi privati perpetrati nella valle».
«E' fuor di dubbio che la sua rimozione darebbe respiro visivo ed una più esaustiva e bella visione della Valle da più punti di osservazione - spiega ancora Tusa - E’ evidente che si tratta di una scelta non facile che deve prendere in considerazione anche il benessere dei cittadini evitando disagi nella circolazione tra le varie parti della città e nel collegamento con Porto Empedocle. Sono certo però che di valide soluzioni alternative se ne potranno trovare anche a costi minori, con il vantaggio indiscutibile di ridare decoro paesaggistico ad uno dei luoghi più belli ed evocativi del Mediterraneo. Si tratta di scelte che vanno inserite in un contesto regionale ben più ampio, nell’ambito di quella opportuna e tempestiva attività di verifica che il Presidente Musumeci ha intrapreso con grande sensibilità e senso di responsabilità».