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Scuola. A Palermo lo scritto per i presidi

Scuola. A Palermo lo scritto per i presidi Caos tra i nominativi ammessi al concorso

Dieci catanesi «fantasma» non figurano in nessuno degli elenchi

Di Mario Castro |

Da quando nel 2004 si decise da parte del Parlamento Nazionale di regionalizzare il concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici, al posto del solito concorso nazionale, se ne sono viste di tutti i colori. La nostra regione, in particolare, è stata al centro di numerosi scandali ed irregolarità che hanno più volte portato i vari protagonisti nelle diverse sedi giudiziarie, per non dire che varie sono state le iniziative di annullamento di procedure concorsuali, su cui poi sono intervenute sanatorie varie. Adesso la Legge sulla “Buona Scuola” varata nel mese di Luglio, con l’intento di porre fine ai ricorsi pendenti sin dal 2004, ha disposto una sanatoria che doveva essere quella finale, e invece come vedremo rischia di diventare un pozzo di San Patrizio, alimentando ulteriori ricorsi che, come gli esami, non finiscono mai. Accade che la norma adesso varata dal Parlamento prevede un corso intensivo di 80 ore, frequentato per almeno 65 ore, per quei docenti che avevano un contenzioso ancora pendente sui precedenti concorsi a dirigente scolastico, a seguito di questa frequenza Lunedì 24 Agosto si svolgerà una prova scritta della durata di sei ore a Palermo presso l’Istituto Piazza di Corso dei Mille. Fin qui tutto quasi normale, se non fosse che solamente in data 21 Agosto l’Ufficio Scolastico Regionale pubblica sul proprio sito l’elenco dei candidati ammessi contenente n. 120 nominativi e l’elenco dei candidati esclusi riportante n. 36 nominativi. Vi è da dire che l’USR nel proprio atto 12395 come detto del 21 Agosto prevede all’Art. 2 “I soggetti di cui all’allegato Elenco 2 sono esclusi dalla partecipazione alla prova scritta, alla quale potranno essere ammessi con riserva solo previa esibizione, prima dell’inizio della prova, di un provvedimento cautelare favorevole dell’Autorità Giudiziaria”, diventa però difficile immaginare tra Sabato e Domenica che un candidato possa ottenere dal TAR un provvedimento cautelare. Anche se tra gli ammessi ve ne sono due Albano e Scilabra (padre dell’ex Assessore Regionale alla P. I.) che invece risultano già ammessi con riserva “VISTI i Decreti monocratici del TAR Sicilia n. 878/2015 e n. 879/2015». A queste incognite si aggiungono poi quelle di alcuni candidati dell’ultimo concorso del 2011, tra cui una decina di catanesi che hanno denunciato presunte gravi irregolarità nello svolgimento del concorso, e che pensavano di rientrare nella sanatoria dei “ricorsisti” prevista dalla Legge sulla Buona Scuola. Stranamente questi docenti dell’ultimo concorso 2011 pur avendo frequentato il corso di formazione delle fatidiche 80 ore, non vengono elencati tra gli “Ammessi” a sostenere la prova scritta di Lunedì e neanche tra i “Non ammessi alla prova scritta”. Vi è da rilevare che il Presidente del TAR Lazio in data 20 Agosto, su istanza del Legale di questi ricorrenti Catanesi, non rilevava la possibilità di disporre “adozione di misure cautelari monocratiche” considerato che non si era avuto alcun atto da parte dell’USR di esclusione dei ricorrenti. Stando così le cose forse la cosa più ragionevole sarebbe quella di spostare la prova scritta di Lunedì di qualche giorno in modo da dare a tutte le parti interessate la possibilità di tutelare i propri diritti soggettivi ed interessi legittimi. In ogni caso è da prevedere che Lunedì, la Commissione giudicatrice del Concorso si troverà, prima ancora di iniziare la prova d’esame, a risolvere un puzzle alquanto delicato, dovendo decidere se impedire o meno la partecipazione di questi 10 docenti catanesi e che comunque vada promette seguiti di ulteriori polemiche e contenziosi.

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