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Fabio Volo oggi a Catania e domani a Palermo con il libro "Una vita nuova"

Due amici in viaggio in cerca di una vecchia spider. "Da figlio ho sempre desiderato essere compreso, ma oggi da genitore capisco che anche mio padre voleva essere compreso da me"

Elisa Petrillo

19 Febbraio 2022, 12:23

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«Ho scritto senza sapere cosa volessi scrivere. Sono state le parole a guidarmi». L’undicesimo libro di Fabio Volo, “Una vita nuova” è già un successo, tra i libri più venduti da settimane, primo in classifica. Racconta, in questo periodo così “strano” un atteggiamento diverso verso la vita, un modo alternativo di pensare, di vivere un rapporto. Il conduttore radiofonico, che inventa storie, racconta di suo padre, che oggi è presente molto di più di quando era in vita, in tutto quello che fa, anche nel suo rapporto con i figli, dove rivedere il riflesso di quell’uomo, assente per motivi di lavoro e perché non gli erano stati dati gli strumenti per esprimere le emozioni.

Con questo libro tocchi degli aspetti molto profondi della tua vita.

«Quando ho iniziato a scrivere, era tutto una confusione. Doveva essere vagamente un soggetto per un film, poi invece si è scritto da solo e sono uscite fuori una serie di emozioni che avevo dentro e che non ricordavo. La macchina del libro, Fiat 850 spider, era quella di mio padre, e quando la usava erano i suoi attimi di leggerezza».

 Quali sono i ricordi che hai rivissuto? 
«Quando vedevo mio padre da bambino non riuscivo a capire una serie di cose, diventando adulto e soprattutto padre, attraverso il rapporto con i miei figli, sto conoscendo il rapporto con lui. Quel suo “fare un giro” con la macchina, era un momento per staccare, erano delle mini vacanze.  Ho capito parte dei suoi silenzi e del rapporto con me. Da figlio ho sempre desiderato essere compreso, ma oggi da genitore capisco che anche lui voleva essere compreso da me, dalla mia famiglia».
 Che tipo di padre sei? 
«Uno che fa un sacco di errori. Cerco di passare tanto tempo con i miei figli e non ci sto solo nei ritagli di tempo. Sono un padre affettuoso e non li rimprovero spesso, anche se in questo momento mio figlio non si capisce bene dove stia cercando di arrampicarsi. Con loro sono amico, papà di nuova generazione ma anche vecchia. Gioco con loro e mi faccio rispettare».
 Nel tuo libro oltre il tema della paternità, c’è quello dell’amicizia. Il libro si apre proprio con un tuo amico che viene a casa tua. 
«L’amicizia la sto riscoprendo per l’età che ho oggi. Io vengo dalla provincia, e ho ancora amici storici, quelli che ci sono da sempre. Mi piace tornare ed è bello far giocare i nostri figli. È un po’ come un ritorno a casa. Vado da loro e ognuno ha la sua vita, nessuno ha vinto e nessuno ha perso».
 Il tuo decimo romanzo “Una gran voglia di vivere” diventerà un film, credi che lo sarà anche questo libro? 
 «Si presta molto come film, c’è un viaggio, la ricerca della macchina del padre e io la sto cercando davvero, l’ho fatto anche attraverso la radio. Mi metterò a lavorare sulla sceneggiatura».
 Se dovessi già pensare ad un cast, chi vorresti? Tu come protagonista? 
 «Oggi più che fare l’attore dei film, mi basta scrivere, ovviamente mi diverte recitare. Ma se mi dovessero dire che non sarò io il protagonista, sarei contento lo stesso».
Ieri da Modica è iniziata la promozione del tuo libro, oggi Catania e domani Palermo. Che rapporto hai con la Sicilia? 
«Questa terra fa parte del cerchio magico, ma sono contento di starci poco, perché qui non avete solo una portata, perché quella dopo perde di qualità, qui primi, secondi, antipasti, dolci, caffè e ammazzacaffè, sono tutti primi in classifica. Ogni volta che devo stare qui, mi preparo fisicamente. Corro per almeno due settimane per restare in forma».
 Sei soddisfatto del tuo percorso fino a questo momento?
 «Sono stato molto ossessivo nel lavoro in passato, per dare il massimo. Oggi sono sereno, ho una vita semplice. In futuro però, vorrei fare un film da regista, ma ancora non me la sento. Al di là di questo, nella vita ho fatto quello che desideravo, ora mi dedico a fare una passeggiata con i miei figli e mi godo la contemplazione dei luoghi e degli spazi».
“Una vita nuova”, sarà dunque un viaggio pieno di divertentissimi imprevisti e di scoperte, che condurranno Paolo dal dovere al volere, dal pensare al sentire, dal pudore alla tenerezza. Oggi a Catania, alle 18 nella sala C3 delle Ciminiere e domenica, a Palermo alle 15,00 nel Teatro Santa Cecilia. Per partecipare a tutti gli appuntamenti è richiesta prenotazione, Super Green Pass e mascherina FFP2.