Baglioni pianoforte e voce stasera al Bellini di Catania
“Dodici note solo”, un viaggio di musica e parole tra brani vicini e lontani
Claudio Baglioni per voce, pianoforte e altri strumenti. Le composizioni più preziose del suo repertorio. Un affascinante racconto in musica, suoni e parole. Questo è “Dodici note solo” il grande ritorno della musica dal vivo con uno dei più amati artisti di tutti i tempi.
«Ho preso un pianoforte e l’ho diviso in tre, sono diventate tre tastiere, una delle quali è un pianoforte digitale-acustico, le altre due sono tastiere che si avvalgono di un’effettistica. Cerco di portare da solo un’orchestrazione fatta quasi di stati d’animo, di riverberazioni, di aggiunte, lontane però anche presenti all’orecchio degli ascoltatori. Io ho fatto diverse esperienze, tra l’altro questo format di “Dodici note solo” è quello che precederà il “Dodici note tutti”, quindi con una grande orchestra, un coro lirico, la mia band e altri solisti. Diciamo che sono proprio gli estremi, tutti e solo».
Così, Claudio Baglioni presenta il suo show al pubblico siciliano che lo potrà applaudire stasera al Teatro Massimo Bellini di Catania. Tre palcoscenici inusuali per celebrare la carriera di un cantante che ha fatto sognare più generazioni.
Una sfida, quella lanciata da Claudio Baglioni, che vuole riconnettere il mondo della musica con la realtà dei nostri giorni, cercando di allontanare sempre più e, speriamo, dimenticare, lo spettro della pandemia.
«Da una parte - racconta Baglioni - continuo ad essere un po’ confuso, nel senso che sto cercando di trovare delle soluzioni proprio di presenza, di attività. Stare lontano dalla musica, che all’inizio per me era un modo per non passare inosservato e cercare un riscatto nella vita, per cercare l’attenzione di ragazzi e ragazze che erano miei coetanei, è stato difficile e oggi mi manca tanto. Mi è mancato il palcoscenico, ho fatto diverse cose, a partire dal Teatro Dell’Opera, poi questa tournée, a partire dai maggiori teatri, sono tutti debutti, è una scelta voluta, non ci sono repliche, è proprio perché questo contatto diretto, quasi fisico, materiale, solido e intimo con la musica è un bisogno autentico».
Per il resto, spazio alla musica. Ai sogni, al divertimento. In un mondo che sembra sempre più aver perso la bussola della saggezza.