Grani antichi di Sicilia, 25 varietà studiate e certificate
Studio finanziato dalla Regione per creare una banca dati dei semi
PALERMO- Sono 22 le varietà autoctone di Frumento duro, iscritte al Registro Nazionale delle varietà da conservazione, e 3 le varietà autoctone di frumento tenero ad essere state studiate. Da oggi gli organi istituzionali, a più livelli, possono disporre di un patrimonio informativo su basi scientifiche che permetterà di implementare quel processo di certificazione, tracciabilità e garanzia dei consumatori finali, che sui cosiddetti Grani Antichi di Sicilia ancora mancava. Due anni di studio con un approccio multidisciplinare su due campagne produttive, 2020 e 2021, condotte direttamente in campo, per la raccolta dei campioni di seme e di spighe delle varietà oggetto della ricerca sui grani antichi dell’isola. Il progetto Cavasifd è stato realizzato dal Crea dc di Palermo - capofila - insieme al Crea-dc di Tavazzano, dal Consorzio di Ricerca Gian Pietro Ballatore di Palermo e dall’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, su finanziamento dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Siciliana, utilizzando i fondi della legge sulla biodiversità (L. 194/2015) del Ministero dell’Agricoltura.
A riassumere i contenuti del convegno, anche sotto il profilo prospettico, Giuseppe Russo dell’Istituto Gian Pietro Ballatore: "La Biodiversità è un valore che dobbiamo preservare e trasferire alle nuove generazioni. I cosiddetti Grani Antichi sono una sfida importante di recupero e valorizzazione che deve trovare coerenza lungo tutta la filiera, dal seme sino al prodotto trasformato». (ANSA).