"Le vie dei tesori" riparte da Trapani, Mazara e Marsala
A partire dal 10 settembre e per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25
Naro regina delle "Vie dei Tesori" nell'ultimo fine settimana
Trapani, Mazara del Vallo, Marsala: Le vie dei tesori ritorna nella provincia più visitata degli ultimi anni in questa prima tranche del festival di settembre. Tre città visitabili con un unico coupon, a partire dal 10 settembre e per tre weekend, sempre sabato e domenica, fino al 25. «Trapani non conosce i suoi tesori e io stesso trovo sempre luoghi nuovi - dice il sindaco Giacomo Tranchida -. Dobbiamo guardare oltre, in maniera sistemica, per comporre un’offerta interessante per chi arriva e poi racconterà ad altri, innestando una catena di valorizzazione che inevitabilmente ricadrà sul territorio». «Questa vetrina per il nostro patrimonio storico-monumentale e culturale ci dà l’occasione di salutare dopo anni la riapertura al pubblico della chiesa arabo-normanna di San Nicolò Regale con i mosaici romani presenti sotto, dopo gli interventi di messa in sicurezza. Proseguiamo l’azione di riqualificazione dei nostri beni monumentali - dicono il sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci e l’assessore alla Cultura Germana Abbagnato - con il coinvolgimento dei privati e di tutte le istituzioni che lavorano per un comune obiettivo».
«Marsala ha siti bellissimi che recuperano la storia della città in toto, nelle sue innumerevoli sfaccettature ed epoche: il festival, tramite i siti scelti con grande attenzione, riuscirà a darne una visione completa - spiega il vicesindaco e assessore alla Cultura di Marsala Paolo Ruggieri.
Le prime otto città del 2022 pronte a scendere in campo, oltre alle tre già menzionate, sono Bagheria e Termini Imerese, poi Messina, Enna e Caltanissetta. A ottobre toccherà a Carini, Cefalù, Alcamo, Ragusa e Scicli, Palermo e Catania. «Preferiamo sempre parlare della proposizione di un modello - dice il presidente della Fondazione Le Vie dei tesori, Laura Anello - Un luogo non raccontato è un luogo muto: il festival supera campanilismi, attraversa i luoghi e crea reti con la collaborazione di istituzioni e privati».