Pablo Neruda avvelenato dai sicari di Pinochet? La conferma dalle analisi
Le ulteriori analisi effettuate da un pool internazionale di esperti sui resti del poeta cileno Pablo Neruda hanno confermato la presenza di una tossina che ne avrebbe causato la morte il 23 settembre del 1973. Ad affermarlo, in un’intervista rilanciata oggi dalla stampa locale, è la stessa famiglia del premio Nobel della letteratura anticipando in questo modo la diffusione pubblica dei risultati ufficiali delle analisi annunciata inizialmente per mercoledì.
«Adesso sappiamo che il "clostridium botulinum" non avrebbe dovuto essere presente nelle ossa di Neruda e che è stato asassinato nel 1973 da agenti dello Stato cileno», ha detto il nipote, Rodolfo Reyes.
Il batterio era stato individuato per la prima volta nel 2017 da un gruppo di esperti che avevano avanzato l’ipotesi di un avvelenamento ed avevano messo in dubbio la versione ufficiale che parlava di un decesso derivato da un inesorabile cancro alla prostata.
Una morte, quella di Ricardo Neftalì Reyes (il vero nome di Neruda), avvenuta dopo appena 12 giorni dal golpe del generale Augusto Pinochet che mise fine in Cile all’esperienza democratica del presidente Salvador Allende.
Il premio Nobel per la Letteratura, insignito del titolo nel 1971, è morto i 23 settembre 1973 nella clinica San María di Santiago, dodici giorni dopo il colpo di Stato che ha destituito il presidente Salvador Allende. “Per 40 anni – seguita il Paìs – si è creduto che la causa ufficiale della sua morte fosse il cancro alla prostata, fino a quando il suo ex autista, Manuel Araya, ha fatto notare che era stato avvelenato, testimonianza che è poi alla base della denuncia presentata dal Partito Comunista.
Secondo il giornale questa è il terzo procedimento realizzato per stabilire le cause della morte di Neruda, scrive il quotidiano, e il gruppo degli specialisti chde ha svolto le analisi sul corpo del poeta è composto da tecnici provenienti da Canada, Messico, El Salvador, Danimarca, Regno Unito, Stati Uniti, Germania, Canada e Cile.
Due laboratori, uno in Canada e l'altro in Danimarca, hanno poi effettuato i test. Sul caso Neruda si indaga da più di 10 anni e nell'anno in cui il poeta è deceduto il caso era emerso sotto la vecchie regole della giustizia cilena, in vigore fino al 2005, che aveva segretato i fascicoli assieme a quelli riguardanti centinaia di altri casi di violazione dei diritti umani avvenuti sotto la dittatura di Augusto Pinochet.