Mariasole Pollio, il fenomeno della Generazione Z: da Don Matteo alla piazza di Messina
Mariasole Pollio è il vero talento della “Generazione Z”. Classe 2003, a soli 13 anni è entrata nel cast di “Don Matteo”. Da quel momento è riuscita a ritagliarsi il meritato spazio nel mondo dei grandi eventi. Quest’estate sarà protagonista al Tezenis Summer Festival (venerdi 16 giugno in piazza Duomo a Messina con ingresso gratuito), a Battiti Live e a LoveMi (insieme a Max Angioni). Attrice e conduttrice, Mariasole è già approdata in Sicilia per l’appuntamento di domani sera. Sarà protagonista anche al Green Valley Pop Fest che si terrà il 22 e 23 luglio a Sciacca
«Io e Rebecca Staffelli - dice Mariasole - siamo appena arrivate in Sicilia e ci stiamo già divertendo tantissimo. Siamo andate a mangiare in un posto bellissimo. Siamo state accolte da un calore incredibile. Nell’aria c’è tanta musica e tanta allegria. Già ci sentiamo nel vivo di quello che voglio portare sul palco del “Tezenis Summer Festival”. Tanta allegria, tanta genuinità, tanta spontaneità. In poche ore abbiamo già respirato una bellissima area».
Dopo un periodo in cui i live hanno subito tante restrizione, cosa significa ritornare su un palco per condurre grandi eventi musicali?
«Sicuramente è un regalo enorme, sia per noi che siamo su quel palco che per chi sarà presente tra il pubblico. È una serata speciale piena di musica e di artisti incredibili. Vogliamo portare la nostra festa in giro per l’Italia, con tanta gente bella. Una energia incredibile».
La musica ha sempre accompagnato la tua vita, sui social hai lanciato “Io non so cantare… e tu?”, un format originale in cui hai dialogato e duettato in diretta su Instagram con importanti artisti del panorama pop italiano. Come è nata questa idea?
«Questo progetto è nato dalla mia voglia di voler rimanere in contatto con gli artisti che sono diventati degli amici. Ho contattato un po’ di artisti (Irama, Nek, Gigi D’Alessio, Baby K, Annalisa, ndr) e ci siamo riuniti in un piccolo concerto su instagram. La musica è sempre presente nella mia vita, vorrei cantare ma sono stonatissima. Così ho chiesto proprio a loro alcuni consigli».
Musica che ti ha vista protagonista anche nel docu film “Pooh – Un attimo ancora”. Realmente siete generazionalmente molto distanti, come è stata questa esperienza?
«I Pooh sono delle persone meravigliose, hanno una esperienza artistica e umana grandissima. Molte volte è difficile trovare delle persone che riescono a donarsi così tanto. Con Roby Facchinetti, ad esempio, ho condiviso un momento speciale a Cannes. Mi ha trasmesso tutta la sua voglia di vivere e di scoprire questo mondo. La loro musica parla a tutti. Hanno sempre raccontato dei temi universali attraverso le loro canzoni. Alla fine l’amore, la musica, l’amicizia, le difficoltà sono emozioni comuni che nel tempo non svaniscono mai. Hanno avuto la capacità e la caparbietà di raccontarle in maniera così diretta. Per me è stato un regalo poter far parte di questo progetto. Attraverso i Pooh ho scoperto tante cose ed ho potuto trasmettere alla mia generazione la bellezza della loro musica. Anche se tantissimi miei coetanei conoscono ed ascoltano già i Pooh. Tutti cantiamo e conosciamo “Chi fermerà la musica”».
In questo momento che musica ascolti?
«Nelle mie cuffiette trovi sempre Cesare Cremonini e Jovanotti. Non mancano mai, però trovi anche le hit estive e tanta musica internazionale. Nella mia vita la musica è importante perché ne ascolto tantissima, cerco sempre di farmi una cultura personale».
Televisione, cinema, radio, web. Dove ti senti più “a casa”?
«Sono molto divisa a metà. Mi sento a casa sia sul set che sul palco. Sono luoghi che, paradossalmente, li sento casa mia. Con se portano tanta adrenalina e tanto timore. Negli anni sono riuscita a sentirmi a casa in entrambi i posti. Questa felicità non mi ha ancora abbandonato e spero che possa essere sempre una costante della mia vita».
La tua generazione è nata con i social, hai più di 3milioni di follower sulle varie piattaforme, quanto sono importanti nella tua vita?
«I social sono un mezzo di comunicazione potentissimo, tra le mani hai un megafono che ti fa condividere tutto. I social sono sicuramente condivisione, ci sono sicuramente delle cose negative ma si deve cogliere il lato buono di questi media per trarre dei benefici importanti. I social ci permetto di essere sempre connessi con tante persone, anche a distanza».
Facciamo un passo indietro, a 13 anni sei entrata nel cast di “Don Matteo”, da lì il cinema con “Se son Rose” e “La Regina di cuori”, cosa ricordi del tuo primo “ciak” e come è nata questa passione per la recitazione?
«Don Matteo è stata la mia prima esperienza in televisione, il mio primo set. Lo ricordo come un sogno ad occhi aperti. Da lì è iniziato il mio lavoro, ricordo tanti sacrifici perché eravamo tutti giorni sul set. Tante scene da fare, con il sole e con la pioggia. Tanto lavoro ma anche tanta armonia. Sul set si è creata una vera e propria famiglia. Un clima stupendo. La mia passione per la recitazione è nata insieme a me. Ho iniziato a studiare che ero piccolissimo, a tre anni ho iniziato a fare teatro. Ad otto anni mi sono iscritta ad una scuola di cinema. Ho sempre voluto fare questo mestiere».