Disco Club Paradiso, dai banchi di scuola a X Factor
I Disco Club Paradiso è una band nata tra i banchi di scuola, a partire dalla collaborazione tra Jacky Sax e Leo Bi, compagni di classe per i 5 anni delle superiori. Dopo i primi live, alla formazione a 2 si unisce quasi subito il chitarrista Murri e poi Olmo, il batterista. Sono stati protagonisti sul palco del Green Valley Pop Fest a Sciacca, nel segno della musica e dell’ambiente. Da pochi giorni sono presenti in radio con il nuovo singolo “Su e giù”.
«Il mio migliore amico è siciliano, esattamente di Gela – ha spiegato il cantante Leo - ho trascorso le ultime tre estati proprio lì. Ho avuto la fortuna di girare tutta la Sicilia. La vostra Terra è meravigliosa. Adoro tutto, ma nel mio caso la cucina siciliana è un qualcosa di speciale e di indescrivibile. Non importa che ore sono, trovi sempre qualcosa da mangiare. È una cosa meravigliosa. Tutti abbiamo voglia di passare del tempo in Sicilia, siamo carichi».
Quando avete capito che era il momento di formare un gruppo?
«Come quando ti innamori non c’è un momento esatto. C’è un momento in cui non puoi più fare a meno. Tre volte a settimana dovevamo andare a suonare insieme, perché era la cosa che ci piaceva di più. Come succede con la persona innamorata. Non è stato questo deve essere la nostra vita ma questo non può esserla».
Disco Club Paradiso è un nome alquanto strano, come mai questa scelta?
«Nasce da una canzone avevamo scritto e facevamo insieme nel live. Che poi è stato il pezzo che abbiamo portato ad X Factor. Questa canzone è stata la prima che ci ha traghettato dai bar all’esterno. Quando l’abbiamo registrata abbiamo capito che poteva uscire dai locali ed essere ascoltati da più persone. Questa canzone rispecchia noi, non siamo una band ma un club. Un gruppo di amici. Questa canzone è proprio la prima stagione della nostra serie tv. La prima punta di questo gioco vero, essere musicisti».
Da settembre a dicembre 2022, siete stati protagonisti ad X Factor. Cosa vi ha lasciato questa esperienza?
«L’esperienza è stata quella di andare in vacanza con la parrocchia ma con le telecamere. Non siamo ragazzi che siamo andati lì con la consapevolezza di essere davanti alle telecamere. L’unica consapevolezza che avevamo era che eravamo lì, non pagavamo per esserci. Eravamo lì per fare musica. È stata una scuola per vivere insieme. X Factor ci ha permesso di vivere con la musica, prima dovevamo fare altri lavori per permetterci l’hobby della musica, anche se non è mai stato un hobby. In più abbiamo conosciuti delle persone che vivono di musica. Dargen e Big Fish ci hanno insegnato tanto, tanti consigli che altrimenti non avremmo potuto ricevere. Da quel programma abbiamo ricevuto un calore incredibile dal pubblico. Ci fermavano per strada e ci riconoscevano. Da lì tutta questa energia ci ha cambiato la vita. È una cosa bellissima. Ci siamo presentati e adesso c’è tanta gente che ci vuole bene».
Ad X Factor vi siete presentati con “Svalutation”, siete tutti classe ‘2000, Adriano Celentano è diametralmente opposto alla vostra età anagrafica. Come mai questa scelta?
«In realtà siamo ragazzi che ascoltiamo musica da tutti i poli. La musica è immortale, ad un certo punto della tua età incontri anche quella musica che è eterna. Lucio Dalla, Adriano Celentano, Lucio Battisti. Con Adriano Celentano e la sua Svalutation ci siamo accorti che poteva essere un testo scritto anche ai giorni nostri. La benzina che aumenta ogni giorno di più, cambiano i governi, ad esempio. Questo pezzo è perfetto. È una delle cose di cui andiamo più fieri e che molte persone oggi dicono Svalutation quella dei Disco. Molti ragazzi l’hanno sentita per la prima volta da noi. È una cosa incredibile. Abbiamo scelto il pezzo giusto per il periodo storico che stiamo vivendo».