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L'ultima "provocazione" di Angelo Duro: «Non vivo più a Palermo da 10 anni e ho festeggiato»

Il comico, che spesso fa parlare di se' per le sue affermazioni taglienti, spiega come intende combattere i luoghi comuni legati al Sud

Simone Russo

13 Settembre 2023, 18:16

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Il comico Angelo Duro

Angelo Duro, il comico palermitano rissoso, scontroso, respingente, è nuovamente al centro delle polemiche. La scorsa estate, a Taormina, in occasione di un suo spettacolo al Teatro Antico aveva imbrattato i suoi manifesti con dei simboli fallici (aiutato da un imprenditore locale). In quell’occasione è nato un vero scontro con il sindaco di Taormina, Cateno De Luca. Due le multe per il comico palermitano e il divieto di vendere il suo merchandising davanti al teatro. Adesso è tornato a far parlare di sé per un video postato sul suo profilo Instagram. Un video tratto da un suo spettacolo in cui racconta la sua Palermo e la nostra Sicilia. Un video in cui sottolinea come ama questa città e questa isola solo e soltanto perché non ci abita più. Perché da dieci anni è andato via. Con la sua “tranquillità” che lo contraddistingue, sul palco (e poi nel relativo estratto social), Angelo Duro spiega che:

«Io l’anno scorso ho festeggiato 10 anni che non vivo nella mia città di origine. Palermo. Ho fatto pure i fuochi d’artificio. Ma attenzione, io amo la mia città. Da quando non ci vivo. Quando ci vivevo mi faceva schifo. Adesso mi piace, perché non ci vivo. Ora se mi dici “Com’è Palermo?” rispondo “la città più bella del mondo”. “Vivi lì?”. “Col cazzo”. Non potevo rimanerci, perché il sud non cresce, è chiuso ed arrogante. Orgoglioso di essere così. “Sono del Sud”. E quindi? “Abbiamo il sole, il mare e si mangia bene”. Per un solo mese d’estate devo passare altri 11 mesi di merda? Senza lavoro, senza soldi e senza futuro. Ci vediamo in agosto, ci vediamo. Gli altri mesi c’ho da vivere bene. Si vantano pure “Sono del sud”. Bravi, bravi. Nasci svantaggiato e sei pure contento. Parti da sotto zero e sei pure felice. Bravo, bravo. Io sono austriaco, invece. Pensa vivo in un posto dove non ti rubano in casa. C’è il lavoro, gli ospedali funzionano. Che schifo. Magari essere fortunato come te che non hai un cazzo. “Eh, ma loro sono freddi, noi del sud siamo più accoglienti”. Accoglienti? Invadenti. Impara pure l’italiano, impara. Te lo dico io perché sei accogliente? Perché devi avere per forza rapporti sociali per chiedere favori in cambio, per quello sei accogliente. “Buongiorno assessore come va?” Vedi come sei accogliente? “Onorevole il caffè è pagato mio”. Sei troppo accogliente, oh. Mai vista tanta generosità. Oh. Dovrei imparare da voi. Io ho sempre avuto un carattere di merda, com’è possibile che sono del sud».

Questo video ha scatenato il mondo del web. È diventato virale. Il cantante Emis Killa, nato a Vimercate ma con la mamma originaria di Palermo, ha commentato ironicamente con “Palermo forever. Cat’ i lippu! Can’i mannara! Elementi i’ spiaggia!”. Portando “a casa” quasi mille like. Commento ironico anche da Chris Clun, creator digitale siciliano che ha scritto come “Almeno noi del sud litighiamo se chiamarla Arancina o Arancino. Al nord la polenta si chiama così ovunque. Un c’è piu!”.

Se da un lato ci sono i commenti ironici, dall’altro c’è chi ha proprio “puntato il dito” contro il comico palermitano. Ruggero Sardo, il gentleman dei presentatori, che da sempre “racconta solo la Sicilia migliore” si è esposto pubblicamente contro Angelo Duro. «Spero davvero – ha detto Sardo – che tutte le persone che vivono da Roma in giù, e non solo, quando penseranno di acquistare il biglietto per uno spettacolo di questa persona o di organizzare lo spettacolo di questa persona, si ricordino di queste parole e di questo video. Io non credo che questa sia comicità. È solo cattivo gusto ed ingratitudine nei confronti di una Terra che ti ha generato e degli uomini e delle donne che ogni giorno fanno di tutto per renderla migliore. Io non rido e vado orgoglioso della mia Terra, della mia gente e della mia storia. Non sto con lui perché noi che questa Terra la viviamo ogni giorno, noi che abbiamo dei figli piccoli, sappiamo quanto sia difficile viverci e cercare di garantirgli un futuro con un minimo di servizi e di civiltà. E’ facile, siccome hai milioni di follower, sputare nel piatto che ti ha fatto mangiare quando ero ragazzino. Sono tanti i comici siciliani che fanno comicità sulla nostra Terra, lui non ha fatto comicità. Lui ci ha offeso. Ha offeso tutti i siciliani, anche quelli che ci impegniamo ogni giorno per la nostra Terra. È vero che ci sono le cose che non vanno, ma ci sono anche quelle che vanno. Se continueremo a raccontare sempre e solo quelle che non vanno, i nostri figli avranno una sindrome da assuefazione e questo comporterà a farli diventare persone peggiori o a mandarli via dalla Sicilia. Io voglio cercare di combattere proprio questo».

Insieme a Ruggero Sardo, sul web, sono stati tanti i commenti contro Angelo Duro. In realtà, però, il comico palermitano è da “premiare”. Da applaudire e da farlo diventare un esempio per le prossime generazioni. Angelo Duro è l’esempio vivente di colui che ha raggiunto la vetta più alta della popolarità e lo deve solo e soltanto a sé stesso. Solo e soltanto alla sua forza di volontà. Nessuno gli ha regalato nulla, anzi in tanti (forse tantissimi) hanno cercato di “spezzargli” le ali. A vent’anni, in Egitto, ha iniziato nei villaggi turistici. Quattro mesi “segregato” come animatore. Dove – come tutti gli animatori – ha subìto di tutto. Come lui stesso ha raccontato "costretto a fare balli di gruppo con un gruppo di rincoglioniti. Badare ai figli irrequieti del gruppo di rincoglioniti. Andare al ristorante e non potersi sedere con i colleghi ma con il gruppo dei rincoglioniti, che per tutto il tempo faceva domande banali e da rincoglioniti".

Duro era in un villaggio in cui lo facevano dormire in un postaccio lontano dalla struttura alberghiera che, invece, era piena di comfort. Quel ragazzino, dopo tanta gavetta, ha avuto l’occasione di conoscere Davide Parenti e di iniziare il suo percorso su Italia Uno a “Le Iene”. Senza nessuna raccomandazione. Senza nessun favoritismo. Quella stessa televisione che ad un certo punto lo ha “spento”. Il motivo? Perché Angelo Duro doveva essere censurato. Poteva andare in tv ma “tagliando” le parti “forti” della sua comicità. Lui ha scelto di non rinunciare alla sua libertà ed è “sparito” dalla televisione. Ma il riconoscimento più grande è arrivato dal pubblico, dal suo pubblico. Anche se lontano dalla tv, ha cominciato a far registrare i “sold out” in tutta Italia. Tutti i teatri italiani completamente strapieni. Biglietti venduti in poche ore. Andarlo a vedere dal vivo è diventato quasi impossibile. O si comprano i biglietti subito o “sarà per la prossima occasione”.

Angelo Duro nei suoi spettacoli racconta – senza mezze misure – quello che la gente vuole realmente sentirsi dire. Per lui il “politicamente corretto” non esiste. La gente apprezza la “trasparenza” di Angelo. È vero che “o lo ami o lo odi” ma almeno si mostra per quello che realmente è. Angelo – dopo i sold out ovunque – è diventato tra gli scrittori più letti in Italia (con il suo “Piano B”) e il suo merchandising (con simboli fallici) è tra i più venduti della rete. Tutto questo, però, Angelo non l’ha fatto a Milano o a Roma, bensì a Palermo. Nella sua Palermo. Per non farsi “gestire” da promotor nazionali, si è aperto la sua società. Lui “da solo” e lo ha fatto nella sua Palermo, in una realtà che porta lavoro e soldi alle persone del luogo. A tutti quelli che, fin dal primo momento, sono al suo fianco. E allora ben venga un video “contro” la città di Palermo o la Sicilia, perché, se si conosce il personaggio e si va oltre la “rabbia” del momento, Angelo Duro – con un video di pochi secondi – fa riflettere sullo “stato di salute” del nostro paese. Certamente non deve essere un comico a cambiare la nostra Terra, ma sicuramente può avere il compito di dire quello che ritiene più opportuno e soprattutto – con il suo linguaggio – di aprire gli occhi a chi crede che è bello vivere solo e soltanto di “sole, mare e tavola calda”.