Angelo Branduardi e le "Confessioni di un malandrino": «Riprendo brani che non suonavo da tempo»
A febbraio il concerto a Palermo
Suonare secondo ispirazione, fuori da qualsiasi schema dettato dal momento, dal sistema, da chi decide per te. Angelo Branduardi, menestrello, elegante incisore, nel suo idioma musicale, ha scelto un'espressione congeniale, la canzone d'autore affibbiata alla vicinanza dell'area celtica nelle più svariate forme, una carriera evoluta ad una platea europea, dedicata alla ricerca, al confronto, un successo mai storpiato dall'appiattimento.
"Confessioni di un malandrino", un concerto in duo insieme a Fabio Valdemarin, abile suonatore di chitarre, fisarmonica e pianoforte, di scena a Palermo - Teatro Golden, lunedì 19 febbraio:
Il confronto di trovarsi davanti ad una platea, rimane la massima aspirazione di un musicista
Senza alcun dubbio, il concerto è l'atto subliminale dell'anima quando si vive l'atmosfera del palco
"Confessioni di un malandrino", un atto acustico, intimo
Siamo in due sulla scena, insieme a Fabio Valdemarin ad intraprendere un viaggio di due ore, curato nella descrizione
La tua andatura all'insegna della ricerca
Non mi sono cristallizzato sul successo, giocare sul già sentito non è il mio mestiere, in questo tour riprendo brani che non suonavo da tempo
Qualche anno fa, hai avuto una sinergia con Pasquale Panella in un titolo "Fou de Love"
Un ottimo visionario nella sua veste di lucido narratore della parola
L'affermazione popolare, ha condizionato le scelte
Suonare davanti ad numerosi raduni, è stata la scintilla decisiva per comprendere la mia nicchia
"La Carovana del Mediterraneo", un fotogramma indelebile
Due edizioni in giro per Italia, Germania, Francia, incrociando strumenti e vita insieme al Banco del Mutuo Soccorso, Graham Nash, Stephen Stills
Il momento splendido da custodire
Ne ho vissuti parecchi, probabilmente quello che deve arrivare.