Pedara, per "Alchimie" in Scena "Io.. Martoglio" di Jacopo Cavallaro
L’associazione culturale Jamà che si avvale della direzione artistica di Giuseppe Cavallaro presenta “Alchimie” , una interessante stagione teatrale che questa sera 24 febbraio alle ore 20,45 esordisce al teatro Don Bosco di Pedara con lo spettacolo “Io…Martoglio “ scritto , diretto e interpretato dall’attore Jacopo Cavallaro con musiche dal vivo di Mattia Cavallaro.
Come mai questo titolo evocativo “Alchimie”?
«Perchè – ha spiegato il direttore artistico- attraverso la contaminazione , la sperimentazione e la rievocazione di tutta una serie di linguaggi artistici- teatrali permette di sviluppare opere drammaturgiche uniche nel loro genere. Così come i sapienti maestri medievali davano forma ai loro processi in perfetto equilibrio tra la scienza e la magìa , noi dell’associazione abbiamo cercato di realizzare una stagione teatrale culturale in cui nulla è scontato. Le storie e i testi drammaturgici , tutti di manifattura contemporanea sanno parlare un linguaggio semplice e immediato , affrontano tematiche importanti che vogliono smuovere e sollecitare la coscienza dello spettatore. La mescolanza di generi che spaziano dal teatro dei pupi a quello d’inchiesta costituisce un impatto emotivo con un effetto originale e unico».
E’ il caso di “Io .. Martoglio “ come nasce questo lavoro ?
«La mia volontà – ha spiegato Jacopo Cavallaro – è stata quella di rappresentare anche con un pizzico di immaginazione Nino Martoglio regista, sceneggiatore, scrittore e poeta. Partendo dalla consapevolezza che è prima di tutto un uomo che sente forte il legame con la sua terra e che ha bisogno di ricordarla continuamente, è un siciliano, figlio di un’Italia che sentiva forte la voglia di dar voce al popolo».
Martoglio dunque si racconta attraverso una sorta di dialogo interiore che lo condurrà alla conoscenza di se stesso e a farsi conoscere dal suo pubblico attraverso questo dialogo immaginario che Jacopo Cavallaro costruisce con dovizia di particolari.
«Martoglio che ho voluto impersonare – continua Cavallaro - vive come tutti passioni, desideri, drammi esistenziali e si riconosce in quei personaggi , in quei dialoghi che ha scritto per i suoi attori e nel suo giornale “Il D’Artagnan”. Partendo da questo ho voluto vedere Martoglio come uno spadaccino che ha la continua necessità di battersi per i valori in cui crede, per la giustizia e vincere tante sfide, anche quella con se stesso. La sua vita è stata una continua sfida contro tutto e tutti ».
Ma in "Io .. Martoglio “ oltre a raccontare la sua bravura di narratore della ricchezza e della povertà , cantore dei lussuosi palazzi aristocratici e delle case povere , dei caffè di lusso di fine ottocento e dei vicoli affollati e la fama raggiuta dalle sue opere, c’è anche il desiderio dell’autore di chiarire la sua scomparsa che ha sconvolto tutti.
«Martoglio – conclude Cavallaro- scomparve quasi epicamente , ma anche tragicamente , a 51 anni precipitando nella tromba dell’ascensore dell’ospedale Vittorio Emanuele di Catania dove si era recato a visitare il figlio . Le circostanze dell’accaduto rimasero poco chiare… Nello spettacolo do una mia personale interpretazione. Una libertà che mi sono preso seguendo Gesualdo Bufalino che scrisse “Capire la Sicilia significa dunque per un siciliano capire se stesso, assolversi o condannarsi”».