"Tecla la rossa", al Sangiorgi di Catania il fotodramma musicale sull'amante svedese del bandito Giuliano
A questa controversa figura femminile, da molti ritenuta un’agente segreto della CIA, e al suo legame con Giuliano è dedicato il quarto appuntamento del festival InterSezioni
"A Salvatore Giuliano, che ha più paura di me donna che di tutti gli altri, polizia compresa", recitava così la sfrontata dedica che Maria Tecla Cyliakus, al secolo Karin Tekla Maria Lannby, scrisse in una delle tante foto che la ritraevano insieme a Salvatore Giuliano, il bandito di Montelepre. L’incontro fra i due era avvenuto nel novembre del 1948 quando la giornalista svedese riuscì a intervistare il latitante autore della strage di Portella della Ginestra. A questa controversa figura femminile, da molti ritenuta un’agente segreto della CIA, e al suo legame con Giuliano è dedicato il quarto appuntamento del festival InterSezioni, organizzato dalla Camerata Polifonica Siciliana diretta dal compositore Giovanni Ferrauto, festival , destinato alla valorizzazione della musica contemporanea, che vanta la direzione artistica del violoncellista Giovanni Sollima. E giovedì 21 marzo il palcoscenico del Teatro Sangiorgi di Catania ospiterà, infatti, la prima esecuzione assoluta di “Tecla la Rossa. Ossia l'affaire Giuliano”, melologo scritto e diretto da Giovanni Grasso, musicato da Simone Zappalà con protagonisti Marina La Placa nei panni della Cyliakus, Emanuele Puglia, Salvo Disca, Diego Cannavò, Ciccio Disca e Rita Botto. «Lo spettacolo – spiega l'autore e regista Giovanni Grasso che è docente di arte scenica al Conservatorio Bellini di Catania – non vuole assolutamente celebrare la figura di Salvatore Giuliano, al contrario vuol far conoscere alle nuove generazioni la storia del dopoguerra siciliano. Siamo partiti da questa storia d’amore, che a quel tempo riempì le pagine dei giornali, per raccontare quel sommovimento politico che in seguito sfociò nelle prime stragi di Stato». Un oratorio in forma epica con un narratore, due dialoganti e un cronista a cui è affidato l’arduo compito di svelare la verità. «Insieme con il M° Giovanni Ferrauto l’abbiamo definito un fotodramma – aggiunge Grasso, nipote del celebre attore catanese riconosciuto in tutta Europa e stimato addirittura dal padre della biomeccanica, Mejerchol'd - per via della proiezione di materiale fotografico a scopo documentaristico. Lo stesso giornalista e scrittore Pino Aprile nel leggere il copione mi ha confessato di conoscere poco la figura della Cyliakus, ecco perché vogliamo che questo spettacolo sia un momento di consapevolezza e una riflessione sul passato che guarda al futuro». A firmare le musiche è Simone Zappalà, fra i più talentuosi allievi della classe di composizione del Conservatorio etneo. «Avevo avuto già modo di lavorare con lui, l’anno scorso – sottolinea Grasso – ma posso dire che questa volta si è proprio superato usando sapientemente la musica per rappresentare i caratteri e le passioni narrati in questa vicenda. L’ouverture è la cifra stilistica dell’intera opera ma Simone è riuscito a imprimerle anche un tono di varietà e jazzistico che ben si coniuga con la melodia e il ritmo siciliano». L’esecuzione musicale è affidata alla Camerata Strumentale Siciliana diretta dal M° Damiano Davide, a un coro di dieci voci e alla suggestiva interpretazione della cantante folk Rita Botto, alla quale sono affidate due canzoni, entrambe composte da Zappalà, una su una poesia di Giuliano e l’altra sulle parole del cantastorie Vincenzo Meli. «Il teatro ha il dovere di essere sociale oltre che politico, ecco perché mi auguro che questo spettacolo possa portare avanti, con spirito di unità, un messaggio libero e forte».
Luogo: Teatro Sangiorgi, Via Antonino Di Sangiuliano, 233, CATANIA, CATANIA, SICILIA
Data Inizio: 21/03/2024
Data Fine: 21/03/2024
Ora: 21:00
Artista: Giovanni Grasso, Marina La Placa, Emanuele Puglia, Salvo Disca, Diego Cannavò, Ciccio Disca, Rita Botto, Camerata Strumentale Siciliana
Prezzo: 5.00