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Giusy Buscemi è l'anti-Montalbano in tv: «La mia Vanina mangia, fuma e dice parolacce»

L'attrice siciliana si prepara al debutto su Canale 5 il 27 marzo con una nuova fiction che è stata in gran parte girata a Catania

Redazione La Sicilia

23 Marzo 2024, 13:15

L'attrice Giusy Buscemi

L'attrice Giusy Buscemi

Arriva il 27 marzo su Canale 5 la nuova serie tv «Vanina - Un vicequestore a Catania» girata sotto il vulcano e tratta dai romanzi di Cristina Cassar Scalia (editi da Einaudi), scrittrice che da tanti anni vive e lavora a Catania. Quattro puntate in prima serata su Canale 5 con protagonista Giusy Buscemi, l’attrice di Menfi (Agrigento) ex Miss Italia, una laurea in tasca, già vista in Un Passo dal Cielo 7 (a fine mese torna a girare la nuova stagione), e tante altre fiction tv, e con Giorgio Marchesi nelle vesti di Paolo Malfitano, magistrato dell’Dda, con il quale ha combattuto tante battaglie.

Per Vanina dopo una brillante carriera nell’Antimafia di Palermo, qualcosa si rompe e decide di trasferirsi a Catania, una città sempre attenta al brontolio di sua maestà l’Etna. Una Montalbano al femminile che ha conquistato il cuore dei lettori. «Magari - replica Buscemi - parlando sempre con l’ANSA - la produzione è la stessa del commissario di Vigata in tv, la Palomar ma diciamo piuttosto che è l’anti-Montalbano per il modo di muoversi e fare, certo magari raggiungesse gli stessi ascolti», Buscemi è molto contenta invece di aver girato per la prima volta nella sua carriera in Sicilia.

Ma chi è Vanina Guarrasi? «Con la passione sconfinata per il cibo, è anche una fumatrice accanita», diciamo che ci accomuna la sicilianità, l’intuito, l’onestà, ma siamo molto diverse «io sono più ponderata, riflessiva. Lei è una che va d’istinto, non ci pensa due volte, dice anche parecchie parolacce, si muove in una città vera e seducente, lavica. Vanina - aggiunge - Buscemi - non ha freni inibitori, al contrario di me. Ha reazioni esagerate. Dal punto di vista professionale sa sempre cosa è giusto fare. Scappa da Palermo e da Paolo (Giorgio Marchesi) quando viene messo sotto scorta, è un magistrato, perché non vuole rivivere quello che ha passato con il padre, ispettore di polizia ucciso dalla mafia praticamente sotto i suoi occhi». Marchesi spiega a tale proposito «Paolo al contrario, non può fare a meno di Vanina, è sicuro che sia la donna della sua vita e cerca ogni scusa per rivederla». «Chi fa quel tipo di vita soffre molto la solitudine non può permettersi la libertà neanche di andarsi a comprare il cannolo siciliano da solo ma un’altra frase che mi ha colpito e che non a caso dice a Vanina che l’impossibile può diventare possibile, va dallo psicologo e si ricorda che da bambino gli piaceva fare il mago».