Sold out per Faccestamagia: il pubblico siciliano lo ha accolto a braccia aperte
La fortunata esibizione al Teatro Grotta Smeralda di Aci Castello
Raffaello Corti, in arte Faccestamagia, è un personaggio che sta rivoluzionando il mondo della magia e del cabaret. Con il suo approccio irriverente e anticonvenzionale, Corti si è fatto strada nel cuore del pubblico, portando sul palco un'energia contagiosa e un umorismo tagliente. Il teatro di Faccestamagia è un teatro "sbagliato". Le regole vengono infrante, gli schemi vengono sovvertiti e il pubblico viene coinvolto in un'esperienza unica e indimenticabile. Corti non cerca la perfezione, ma l'autenticità. E proprio questa autenticità lo rende così irresistibile. Grazie a “The Vision 095”, Faccestamagia è approdato al Teatro Grotta Smeralda di Aci Castello facendo registrare il “sold out” per “Uno spettacolo che mi vedrei – In Teatro”. <<Il titolo – spiega Raffaello - aiuta a non definire cosa succederà sul palco, realmente non lo so neanche io. So che nel complesso è uno spettacolo da vedere, c’è un po' di magia, di comicità e di surrealismo>>.
Il pubblico siciliano ha riempito “sold out” il teatro, qual è il tuo rapporto con la nostra Sicilia? <<Sono venuto un sacco di volte in Sicilia perché ho dei cari amici in questa isola bellissima. Ho trascorso le mie vacanze estive sia con la mia famiglia che con i miei amici proprio in Sicilia. Sono affasciato da tutti i posti che offre l’isola. Sono legato energeticamente con questa la Sicilia. Il primo vero spettacolo, però, è stasera alla Grotta Smeralda. La mia prima volta>>.
Quando Raffaello Corti diventa Faccestamagia? <<Esattamente alle scuole medie quando apro la pagina Facebook dedicata alla magia. Già facevo il mago ma volevo arrivare a più persone possibili. In maniera ingenua scelgo questo nome che è frutto della mia città. Ogni volta che la gente mi incontrava per le strade della mia città mi dicevano “Facce sta magia”. Sono sempre stato affascinato dal mondo della magia. La passione è nata fin dalle elementari, all’inizio era solo un allenamento alla magia. Alle superiori ho capito che sarebbe diventata una vita da mago. Ad un certo punto della mia vita ho trovato una via di fuga nella magia>>.
Magia che incontra la comicità, come mai? <<Sono sempre stato appassionato di comicità ed ho voluto unire le due arti. La magia e la comicità che camminano insieme. Mi annoiavo a fare la magia classica, quindi l’unico modo per ribaltare questa narrativa è stato prendere in giro la magia. È un’arte molto seria ma che si presta ad essere presa in giro>>.
Sui social spopolano i tuoi video girati tra la gente comune. Quanto lavoro c’è dietro ad un contenuto social? <<Tutti nasciamo dalla strada, lì il pubblico c’è sempre e si fa disturbare volentieri. Sono andato in strada per girare i video perché mi piace il contatto con le persone. La Villa Borghese a Roma è sempre piena di gente e lì ho iniziato a girare i miei video “Magia o Battuta?”. Sembra una banalità ma dietro c’è molto lavoro organizzativo. Prima di tutto c’è la scrittura del video con le magie e le battute. Subito dopo c’è girarlo veramente. Per una clip di un minuto, giriamo circa un’ora e mezzo di video. Dopo inizia il montaggio per poi condividere sul web>>.
Qual è il tuo rapporto con i social? <<Ho iniziato perché mi divertivano e li reputavano necessari, ad un certo punto mi hanno divorato l’anima. Sono andato in fissa con i social. Mi diverto a starci ma doso con giudizio quanto tempo starci. Li uso come vetrina per la magia. I social possono essere molto pericolosi ma la parte buona riguarda la meritocrazia. Se sei bravo ed hai costanza puoi arrivare alla gente. Non c’è più bisogno della televisione. Se hai delle idee da dire e sei abbastanza forte con i contenuti, i social ti danno una grande mano di aiuto. Mi emoziona vedere le persone in teatro e capire che dietro quell’utente “freddo” dei social c’è il calore di una persona reale. Sono contento di riuscire a far ridere chi mi segue. Purtroppo, è più facile far piangere che far ridere. La gente ha ancora tanta voglia di ridere perché è l’unico modo in cui puoi costruirti una bolla dalla realtà. C’è proprio bisogno di ridere. La gente è sempre alla ricerca della risata e della musica. A me fa ridere il surreale. Nino Frassica e Lundini, ad esempio. Rido quando si creano dei cortocircuiti intorno alla realtà>>.
Il “vecchio” anno cosa ti ha lasciato? <<Sto nel mio Prime. Lol mi ha dato tantissimo sia come visibilità che come lavoro. Ho raccolto tanti frutti, il tour sta andando molto bene. È il mio anno migliore di crescita personale e lavorativa>>.
Cosa ti auguri per il 2025? <<Non ho voglia di idealizzare i miei obiettivi, perché se non riesco a raggiungerli ci sto male. In realtà voglio crescere sotto tutti i punti di vista e creare la possibilità di avere tante occasioni professionali. Spero, prima o poi, di raggiungere Lol e la Gialappa’s. Chissà. Sicuramente voglio continuare a creare cose per le persone>>.