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Solo poco più della metà dei siciliani ha letto un libro nell'ultimo anno: l'indagine che fa paura

E Accurso Tagano del Sil: «Questo è il risultato della desertificazione culturale legata all'emigrazione»

Redazione La Sicilia

03 Giugno 2025, 21:53

Solo poco più della metà dei siciliani ha letto un libro nell'ultimo anno: l'indagine che fa paura

Nella Sicilia fanalino di coda a livello nazionale negli indici di lettura (solo il 56% della popolazione sopra i 15 anni che dichiara di aver letto almeno un libro a stampa nei 12 mesi precedenti, 17 punti percentuali sotto la media del Centro Nord) le biblioteche non hanno un bibliotecario di riferimento nella metà dei casi e più di tre comuni su quattro non hanno una libreria sul proprio territorio.

I numeri choc della Sicilia

Questo secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori che fanno parte di una più ampia ricerca avviata all’inizio del 2025, che saranno presentati il 5 giugno a Palermo, in occasione della manifestazione Una marina di libri. Elaborati nel contesto di un’indagine condotta da Pepe Research sulla lettura e sui consumi culturali del Mezzogiorno, i dati mostrano che legge libri a stampa il 58% della popolazione sopra i 15 anni nel Sud e nelle Isole contro il 73% al Centro Nord.

La Sicilia registra l’indice più basso assieme ad Abruzzo e Molise (56%) e inferiore a Sardegna (57%), Basilicata e Calabria (58%), Puglia (59%) e Campania (60%).

In Sicilia c'è il 28% di biblioteche in meno rispetto al Centro Nord in rapporto alla popolazione e queste hanno in media il 16% di libri in meno (2.738 volumi contro 3.244 in media). Nella quasi metà delle biblioteche siciliane (47,4%) non è presente alcun bibliotecario professionalizzato (nel Centro Nord la stessa percentuale è del 25%).

I prestiti per 1.000 abitanti sono 31 in Sicilia contro i 741 nel Centro Nord. Per ogni libro che viene preso in prestito da un cittadino siciliano, 24 ne vengono presi in prestito da un cittadino del Centro Nord. Nella regione risultano operative 203 librerie, ovvero 4,2 per 100mila abitanti contro 6,4 nel Centro Nord.

Sono 305 i comuni (piccoli e grandi) privi di librerie: il 78% dei comuni della regione. Circa 1.506.000 abitanti risiedono in aree prive di esercizi commerciali dove poter consultare e acquistare dei libri. Il 31% dei cittadini siciliani non ha modo di accedere nel proprio territorio comunale a una libreria.

L'incontro a Palermo

L’incontro "Leggere il futuro: rapporto sulla lettura nel Centro-Sud", si terrà il 5 giugno alle 17.30 al Ridotto De Seta dei Cantieri culturali della Zisa a Palermo. Dopo i saluti di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, introdurranno Gaetano Savatteri, direttore artistico di Una marina di libri e Fabio Del Giudice, direttore Aie. Piero Attanasio, responsabile rapporti istituzionali di Aie, presenterà la ricerca. Interverranno gli editori Ottavio Navarra e Antonio Sellerio. Saranno presenti: Giampiero Cannella, Assessore alle Politiche culturali del Comune di Palermo, Massimo Midiri, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Maria Concetta Di Natale, presidente della Fondazione Sicilia, Patrizia Valenti direttrice della Biblioteca Regionale, Renato Alongi, Regione siciliana assessorato beni culturali - rete bibliotecaria BiblioTP, i referenti del Patto per la lettura del Comune di Palermo. "Sono dati preoccupanti che ci dicono come la mancanza di infrastrutture per la lettura, biblioteche e librerie in primis, siano strettamente correlate ai bassi indici di lettura. Da qui dobbiamo ripartire. Le risorse ci sono: il Piano nazionale cultura per le regioni del Mezzogiorno, destina 151milioni di euro alle imprese culturali e creative e 177milioni a favorire la partecipazione culturale partendo dagli spazi ad essa dedicati. L’auspicio è che nei prossimi mesi istituzioni, operatori privati e terzo settore lavorino assieme perché questo possa tradursi in un rafforzamento delle infrastrutture del libro» dice il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Innocenzo Cipolletta.

Il sindacato dei librai

«La crisi della lettura nel Sud Italia e in special modo in Sicilia - ha detto Alessandro Accurso Tagano - Segretario Sil Sicilia e delegato Sil per il Sud Italia- è dovuto nella maggior parte dei casi all'emigrazione dei nostri ragazzi al Nord sia per motivi di studio che per motivi di lavoro. Le librerie siciliane pagano questa desertificazione culturale, che non viene aiutata neanche dalle biblioteche comunali o di enti pubblici. Questo perché in molti piccoli comuni siciliani manca, oltre che alle librerie, anche la biblioteca, ma anche dove ci sono le biblioteche, i propri dirigenti nei confronti delle librerie territoriali, per l'acquisto di libri con il Decreto Biblioteche ex Franceschini, agiscono a mo di gara di appalto richiedendo degli sconti che soltanto le librerie di catena possono fare fronte, creando una guerra tra poveri. Noi librai del Sud Italia non chiediamo un contributo una tantum o un aiuto per le nuove aperture quando stanno per chiudere quelle esistenti, ma chiediamo un azione che duri nel tempo, strutturale. Chiediamo aiuti come sono avvenuti nei settori dello spettacolo e del cinema. Perché come e più di quelli, l'editoria, quindi le librerie e le biblioteche, rappresenta la Cultura».