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Willie Peyote a Zafferana: "Dal call center al palco, la musica è il centro della mia vita"

«Ho un legame molto forte con la Sicilia – spiega il cantante - purtroppo non vengo a suonare qui così spesso come vorrei, anche se ho avuto modo di visitarla molto come turista»

Simone Russo

04 Agosto 2025, 19:12

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Un appuntamento imperdibile per gli amanti del rap d'autore: Willie Peyote salirà sul palco di Zafferana Etnea, martedì, 5 agosto con il suo "Grazie ma no grazie tour". L'evento, organizzato da Puntoeacapo, rientra nell'ambito del ricco cartellone estivo “Etna in Scena”, promosso dal Comune di Zafferana Etnea.

«Ho un legame molto forte con la Sicilia – spiega Willie - purtroppo non vengo a suonare qui così spesso come vorrei, anche se ho avuto modo di visitarla molto come turista. È a Catania che mi sono esibito più di frequente, e non vedo l'ora di tornarci».

Cosa succederà sul palco del “Grazie ma no grazie tour”?

«Il nostro concerto si concentra sulla musica suonata dal vivo e sui musicisti che ci accompagnano, i quali eseguono l'intero repertorio. Ci sarà tanta musica, dall'ultimo album a tutti i miei brani precedenti. Questo live è incentrato sulla band, che non smetterò mai di ringraziare».

Quanto lavoro c’è dietro alla realizzazione di un tour?

«Il grande vantaggio è che la band che mi segue in tour è la stessa con cui registriamo in studio. Questo assicura un rapporto costante e una collaborazione continua che rende il lavoro molto più semplice, poiché operiamo insieme in ogni fase. E naturalmente, suonando dal vivo, la nostra intesa si consolida ulteriormente».

Quest’anno festeggi anche i dieci anni di carriera, come sono andati?

«Dieci anni davvero singolari, intervallati dal periodo del Covid e costellati da molti eventi, tra cui due Festival di Sanremo. Sono stati anni intensi e pieni di sorprese inattese. Oggi, nel 2025, sono estremamente felice di trovarmi in una posizione in cui mi sento pienamente a mio agio, sia artisticamente che musicalmente. Un risultato davvero appagante, soprattutto se penso a com'era la mia vita quando lavoravo in un call center».

Laureato in Scienze Politiche ed adesso musicista, quando hai capito che la musica avrebbe fatto parte della tua vita?

«La mia aspirazione di diventare musicista è nata ben prima dell'università, grazie anche alla fortuna di avere tanta musica in casa e una famiglia che l'ha sempre praticata come hobby. Ho sempre saputo che questa sarebbe stata la mia strada. Nel 2014, ho fatto il grande passo: mi sono licenziato e ho iniziato a dedicarmi a tempo pieno alla musica. Ma la verità è che non ho mai smesso di suonare, fin dall'adolescenza».

Qual è “l’algoritmo” per far nascere un brano?

«Per me, ogni brano ha una nascita distinta, e immagino che non sia lo stesso per tutti gli artisti. La creazione dipende da vari fattori: a volte l'ispirazione è immediata e la canzone si scrive quasi da sé, altre volte è un argomento specifico che mi spinge a un'indagine più profonda. Non di rado, in studio, basta un beat nuovo per far affiorare le parole. Ogni esperienza compositiva è unica».

Il tuo nuovo singolo “Next” vuole ironizzare e far riflette sulla cultura degli appuntamenti nell'era delle dating app. Come mai questa scelta?

«Le Dating App, dall'esperienza che percepisco, sono un chiaro esempio di come l'essere umano abbia un bisogno incessante di nuovi stimoli. Ci annoiamo rapidamente delle situazioni e delle persone, cercando costantemente alternative. Questo fenomeno, in particolare, riflette bene la nostra società attuale e il desiderio di un cambiamento continuo e di sempre nuove opportunità».

Qual è il tuo rapporto con i social?

«Utilizzo i social perché rappresentano un canale di comunicazione fondamentale, permettendo a noi artisti di dialogare direttamente con il pubblico, senza filtri. Questa immediatezza è un grande punto a favore, anche se ha reso il consumo della musica più volatile e meno duraturo. La costante fame di novità ha preso il sopravvento, modificando persino il modo di comporre: c'è una richiesta crescente di nuova musica. Personalmente, trovo che i social siano uno strumento efficace per la comunicazione diretta».

La musica cosa rappresenta nella tua vita?

«La mia vita è interamente votata alla musica. Non ho distrazioni come impegni familiari o animali domestici, quindi posso concentrarmi pienamente sul mio lavoro. Gran parte del mio tempo è dedicato alla musica; è, senza dubbio, il fulcro della mia esistenza. La mia forza è la mia autenticità: non indosso maschere o personaggi. Non ho bisogno di vestiti o trucco particolari, perché sono sempre e solo me stesso, sia durante le performance che nella vita privata. Sono sempre me stesso, sia sul palco che fuori».