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Morte di Baudo, dalle lacrime di Mara Venier all'omaggio de La Fenice di Venezia: mondo dello spettacolo sotto shock

I messaggi di cordoglio per la morte del re della televisione

Redazione La Sicilia

16 Agosto 2025, 23:30

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Mondo dello spettacolo della cultura in lutto per scomparsa di Pippo Baudo.

«In questo momento doloroso, nostro dovere è dirgli grazie. E’ stato il grande timoniere del servizio pubblico» ha detto ad esempio lo storico inviato Rai Vincenzo Mollica.

«Sono molto addolorato. Se n'è andato Pippo Baudo. Ha tenuto compagnia a tutti gli italiani per 60 anni e più. Un maestro, un musicista, un conduttore, uno straordinario organizzatore di spettacoli come il Festival di Sanremo, Canzonissima, Fantastico. Io, personalmente, gli devo molto, mi aiutò a superare il mio periodo di crisi, agli inizi degli Anni 80, con i suoi preziosi consigli e invitandomi alle sue trasmissioni. Grazie Pippo, per quello che hai fatto per me e per la tua amicizia. Ti vorrò sempre bene» le parole di Gianni Morandi in un post social.

«Se ne è andato anche lui, Pippo. È stato con Mike, Raffaella, Corrado e Costanzo uno dei re della tv, da Settevoci ai mille Sanremo, a tantissime altre pagine storiche della nostra vita comune. La memoria mi fa riaffiorare una valanga di ricordi tutti legati alla sua straordinaria presenza» ha ricordato così Baudo il giornalista Enrico Mentana.

«È una gravissima perdita per me, che sono stato il suo collega per tanti anni, ed è una gravissima perdita per il mondo della Rai» ha detto Renzo Arbore. «Pippo – ha aggiunto - rappresentava la Rai con tutti i suoi programmi: i suoi Sanremo, i suoi Fantastico, le sue Domenica In. Incarnava quella Rai artistica con cui collaboravamo entrambi. Avevamo l’ambizione di fare un prodotto che fosse un po’ artistico, non soltanto l’ascolto. Non ricordo di aver mai parlato di share con lui; c'era la velleità di fare un programma che piacesse davvero al pubblico».

Un’ambizione che si traduceva in una continua scoperta di talenti che «sarebbe lungo elencare». Ma dietro il gigante della televisione, c'era un’amicizia profonda. «Eravamo amici perché avevamo la stessa estrazione», svela Arbore. «Tutti e due avvocati mancati. Tutti e due provinciali, che volevamo sprovincializzarci. Tutti e due siamo andati da Padre Pio». Insomma, «tante cose ci univano».

Un legame che sul lavoro si trasformava in un’intesa immediata. «Avevamo un’amicizia professionale, ci bastava uno sguardo per capirci, perché facevamo parte della stessa Rai». Una chiosa che è la sintesi perfetta di un’epoca: «Pippo rappresentava una Tv che adesso non c'è più».

«Era molto di più che il lavoro, abbiamo lavorato molto insieme però Pippo era un amico e un punto di riferimento vero e importante della mia vita». Non trattiene le lacrime Mara Venier, ricordando Pippo Baudo. «Tanti anni di confronti, di consigli, mi è sempre stato vicino. Ci siamo sempre voluti bene e questa notizia è per me devastante, non me l’aspettavo. Un gran pezzo di vita che se ne va con lui, stasera sto malissimo».

«Sono molto legato a Cavalleria rusticana perché papà me l’ha fatta sentire più volte e perché racconta i sentimenti che sono vicini al mio Paese. Sono parole di Pippo Baudo che salutiamo con queste note. Che la terra ti sia lieve, ciao Pippo» ha scritto su X il Teatro La Fenice di Venezia postando un concerto che riproduce le note dell’opera.

«Ciao caro grande Pippo. Ti ho voluto tanto bene e me ne hai voluto tu e io lo sentivo e mi riempiva di gioia. Conoscerti e lavorare con te è stato fantastico, sei stato un gigante del fare spettacolo e un uomo splendido colto affettuoso generoso divertente appassionato e magico. Ogni tua lezione per me è stata un regalo prezioso, nessuno come te c'è mai stato in Tv e nessuno ci sarà mai più. Gli aneddoti sulle nostre avventure insieme sono tra i preferiti quando sono in compagnia. Sei stato un mito della nostra cultura popolare. Hai vissuto una grande vita, ci mancherai. Un abbraccio a Tiziana» il messaggio di Jovanotti.

«Un amico e un maestro vero, ha insegnato un modo di fare televisione» ha detto Milly Carlucci. «Ha cambiato il modo di pensare e di vivere degli italiani, ha creato dei modi di dire,... una pietra miliare dello spettacolo italiano, tutti noi gli dobbiamo moltissimo. Ha inventato format, creato artisti, sapere che non c'è più è uno shock».

«Pippo, con te se ne va un’altra parte della mia famiglia. Ti ricorderò per sempre a casa nostra, da quando ero bambina con la mia mamma e il mio papà putativo Pino, mi sembrava incredibile. Sei stato un esempio. Mancherai a tutti noi», il messaggio dell'attrice Elena Sofia Ricci.

«Stasera se ne va un pezzo di storia del nostro paese. Io sono cresciuto con la sua televisione, un uomo che ad un certo punto con le sue trasmissioni, era diventato un punto di riferimento. Dal piccolo schermo, ha rassicurato il paese nei momenti più critici, quelli dell’austerity, gli anni di piombo. Pippo Baudo era lì, quando cambiavano i costumi del nostro paese, e spesso di questo cambiamento di costumi ne è stato anche il fautore» ha detto Max Giusti. «Pippo Baudo era la verità. la frase che mi viene in mente è quella che dicevano i nostri nonni: 'È vero perché lo ha detto Pippo Baudò. Le cene con lui erano l’opportunità di arricchirsi di aneddoti e racconti di un uomo che ci ha accompagnato sempre in ogni momento».

E conclude: «Quando Pippo iniziava a raccontare tutti eravamo in silenzio e prendevamo dalle sue labbra, perché quello che diceva non era mai banale. Ad avercene di Pippo Baudo oggi.. ho iniziato a vedere la televisione con lui e con lui ho iniziato a farla. Grazie per tutto Pippo».