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Salvo La Rosa: «Vi racconto il “mio” Pippo. Amico e maestro tra consigli, passeggiate e “cuttigghi”»

L’ho conosciuto proprio nei corridoi di “Antenna Sicilia” e del quotidiano “La Sicilia” e mi prese subito spontaneamente a ben volere

18 Agosto 2025, 11:00

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L’ho conosciuto proprio nei corridoi di “Antenna Sicilia” e del quotidiano “La Sicilia”, a Catania in viale Odorico da Pordenone 50, dove Pippo era di casa, dove realizzava trasmissioni che diventavano anche prototipi vincenti da portare poi in Rai e dove si ritrovava con gioia con i suoi amici di gioventù Mario Ciancio, Micio Tempio e Tony Zermo.

Era il 1981: Baudo era ovviamente già il “Pippo nazionale”, il più amato e il più popolare personaggio della Tv italiana, mentre io ero un ragazzino che amava il mestiere del giornalista e del conduttore televisivo ed era ancora un neofita alle prime esperienze. Ma Pippo mi prese subito spontaneamente a ben volere: forse la mia grande voglia di fare televisione e di comunicare, ma anche il mio forte desiderio di imparare un mestiere così bello e affascinante, lo hanno spinto a darmi consigli e suggerimenti come solo un padre può fare con un figlio. E diventammo grandi amici. Quei consigli e quei suggerimenti mi hanno accompagnato per più di 40 anni e sicuramente saranno preziosi e fondamentali per tutto il resto della mia vita.

Eh sì perché l'amicizia con Pippo è andata anche oltre il palcoscenico e la tv e lui è presto diventato per me uno di famiglia: ci sentivamo sempre e tutte le volte al telefono mi chiedeva dei miei genitori (suoi coetanei), di mia moglie e dei miei figli, del mio lavoro e della nostra meravigliosa terra di Sicilia. «Novità? Che si dice a Catania? E in Sicilia?», mi diceva con la sua voce inconfondibile, con tanta tenerezza e anche con un po' di sana curiosità sicula.

E passavamo tanto tempo a discutere perché, soprattutto negli ultimi anni, voleva che gli facessi sempre più spesso compagnia. E per questo motivo uno dei ricordi più belli di Pippo resterà il suo ultimo viaggio in Sicilia, lo scorso anno in primavera: volle venire a Catania con l'amico di sempre, l'avv. Saro Alessi, e con la fedelissima, dolcissima e straordinaria Dina, per incontrare alcuni amici di una vita. E all'Una Hotel di via Etnea, dove lui dimorava spesso, ebbi la gioia enorme di stare per un po’ di ore con lui e con Tuccio Musumeci (la foto che ci ritrae insieme la conserverò per sempre tra i ricordi più emozionanti della mia vita), ma anche con un altro amico speciale come Carlo Alessi, tra ricordi, aneddoti, storielle, innocenti cuttigghi e tanta amicizia. Poi l'indomani si fece portare nella sua Militello in Val di Catania, per ripercorrere le strade e i ricordi della sua infanzia e di tutta una vita, in una sorta di ultimo viaggio della memoria.

Bellissime e indimenticabili resteranno anche le nostre passeggiate serali: a Pippo piaceva tantissimo girare di sera per le città dove si trovava, si rilassava ed era un'esperienza straordinaria ascoltare i suoi racconti e apprendere da lui notizie e storie su questa o su quella località. Perché Pippo sapeva tutto, era un uomo colto, preparato, onnisciente, pieno di esperienza. Ma anche simpatico, divertente e sempre brillante.

La prima volta con lui sul palco fu agli inizi degli Anni Novanta alla Villa Bellini: io presentavo e lui era ospite con un altro grande come Turi Ferroe tanti altri ospiti illustri.

Poi con lui ho fatto tante cose meravigliose, per le quali gli sarò per sempre grato, e soprattutto due Festival di Sanremo nel 2002 e nel 2003 come conduttore dei collegamenti dalle giurie esterne, e due edizioni di “Novecento”, una delle più belle trasmissioni mai realizzate in Italia, un programma che lui amò tantissimo e che lo riportò in Rai dopo l'esperienza deludente in Fininvest. E proprio in quella occasione Baudo con grande umiltà accettò di rimettersi in gioco ripartendo addirittura dal pomeriggio su Raitre per poi tornare al serale su Raiuno, considerato il grande successo avuto dal programma nato dalla sua genialità.

Ma nonostante queste esperienze nazionali mi ha sempre raccomandato di curare con amore e passione il programma “Insieme”, la mia creatura, un grande fenomeno televisivo siciliano nato nel 1994 su Antenna Sicilia: era un programma che gli piaceva, per il quale mi diede tantissimi consigli e suggerimenti e al quale partecipò tantissime volte con piacere.

E potrei andare ancora avanti sull'onda dei ricordi e dell'affetto nei confronti di un uomo che con i suoi programmi televisivi ha scritto pagine indimenticabili della storia del nostro Paese ed è stato un punto di riferimento per tutti noi.

Ciao Pippo, amico, maestro e fratello: per me sei stato come un secondo padre e il dolore per la tua mancanza è enorme. La terribile notizia della tua scomparsa mi è arrivata l'altro ieri sera a Trecastagni, poco prima di salire sul palco per una serata, ed è stato bello ricordarti sul palcoscenico come tu avresti voluto, davanti al tuo pubblico. Ed è un grande conforto per me sapere che nel pomeriggio di sabato tu abbia potuto ascoltare il mio messaggio vocale, l'ultimo nostro contatto. Portalo con te, Pippo mio, e seguimi e proteggimi sempre dal Cielo.