Fiorello, Pippo Baudo e la statua in via Mazzini: «Dovrebbero mettere la sua al posto del cavallo»
Lo showman alla camera ardente al Teatro delle Vittorie
«Qualunque cosa che è stata detta su Pippo e qualunque cosa possa dirvi io, Pippo è sempre un po' di più. Non è solo il grande conduttore dei 13 Sanremo, non ha solo scritto pagine della storia della televisione. Non c'è un aggettivo per descrivere appieno cosa rappresenti lui per la tv italiana e soprattutto per la Rai che gli deve moltissimo».
Lo ha detto un emozionato Fiorello, uscendo dalla camera ardente allestita per Pippo Baudo nel Teatro delle Vittorie. Lo showman con la moglie Susanna è rimasto a lungo con la figlia e l’assistente del conduttore per poi fermarsi in raccoglimento.
«Ho sentito che vorrebbero fare una sua statua a Sanremo, la dovrebbero fare a viale Mazzini, dove sta il cavallo - scherza -. Baudo ha tracciato un solco enorme che tutti noi abbiamo seguito». Lui «ha insegnato a tutti noi, bastava guardare quello che faceva. A volte mi chiedo oggi chi insegnerà ai giovani a fare la TV?». Perlomeno «chi insegnerà a fare un certo tipo di televisione. Ieri sera guardando Papaveri e papere mi ero quasi dimenticato di come si facesse. Oggi siamo presi da una frenesia talmente potente e una velocità talmente forte, Io per primo, che mi sono inventato un programma di 27 minuti in cui facevo gag di 30 secondi. Ieri mi sono chiesto dove stiamo andando. Oggi non puoi più fare un pezzo musicale con Zarrillo, Mia Martini e Giorgia di 10 minuti o un monologo di 15. Con una sigla di 5 minuti ti dicono "ma sei pazzo?"». Papaveri e papere «me lo sono goduto, era meraviglioso. Adesso invece siamo presi dai contenuti sui cellulari che durano 30 secondi, e abbiamo perso di vista quella che secondo me era la grandissima televisione di cui Baudo è stato l’artefice numero 1».
«Alla tv in bianco e nero degli anni '60, quella coi minutaggio perfetto, i balletti provati allo sfinimento, un prodotto magnifico, Pippo ha aggiunto il fattore umano. Lui ha messo l’imprevisto, l'umanità nella perfezione grande varietà che speriamo di tornare a fare. Magari non sarà più di moda magari cambieranno canale. Ma sai che c'è? Chi se ne frega. Non vorrei che si perdesse quello che ci ha insegnato» sottolinea con emozione. Rispetto al suo legame con Pippo, lo showman ricorda che «per noi siciliani è sempre stato un vanto, un orgoglio venire dalla stessa regione di Baudo, sapere di essere siciliani come lui. Anche perché noi lo seguivamo anche su antenna Sicilia, al festival della canzone siciliana che faceva il 100% d’ascolto».
Anche in privato «poi al telefono scherzavamo scambiandoci frasi in siciliano - dice sorridendo lo showman, imitando anche la voce di Baudo -. Lui mi diceva "non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici" e io rispondevo "hai ragione… suca" e Pippo "forte"». Quando gli chiedono infine l’impatto di Baudo sulla sua carriera, Fiorello conclude: «Voglio parlare di lui, non di me».