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"The Voice of Hind Rajab", il film sulla storia vera della bimba di Gaza va dritto al cuore

Impossibile trattenere le lacrime: la piccola di 6 anni bloccata in macchina tra i corpi della famiglia chiede di essere salvata

Ilenia Suma

06 Settembre 2025, 19:13

hind

E poi arriva “The Voice of Hind Rajab” e si ha l’impressione che non ci sarà film con gli occhi a mandorla o in bianco e nero ricercato che potrà competere.

Senza perdersi in labirintici intellettualismi, il film della tunisina Kauther ben Hania, presentato in Concorso a Venezia, va diritto al cuore, di tutti. Di ogni genere ed età, i presenti in sala durante la proiezione sono stati tirati dentro le emozioni di chi ci stava raccontando quella storia, così vera che seppure messa in scena intrappola nella fattuale realtà a cui si ispira i suoi interpreti come noi spettatori, rendendo impossibile trattenere le lacrime. 

Il film - accolto da più di 22 minuti di applausi - corre lungo il fragile confine tra documentario e fiction e fa fuoco sulla storia della piccola Hind Rajab, bambina di sei anni bloccata in una macchina crivellata di colpi e circondata dai cadaveri dei familiari a Gaza. E lo fa attraverso le registrazioni originali della voce di Hind, che per ore al telefono con gli operatori della Mezzaluna rossa chiede di essere salvata, che ha più paura del buio che dei colpi di mortaio.

Tunisian director Kaouther Ben Hania shows a picture of Hind Rajab as she arrives for the premiere of 'The Voice of Hind Rajab' during the 82nd Venice Film Festival in Venice, Italy, 03 September 2025. The movie is presented in official competition 'Venezia 82' at the festival running from 27 August to 06 September 2025. ANSA/ETTORE FERRARI

Ad accompagnare "The voice of Hind Rajab” a Venezia Joaquin Phoenix e la sua compagna Rooney Mara, insieme a loro Brad Pitt, Alfonso Cuaron e Jonathan Glazer hanno dato sostegno produttivo al film.

Come loro molte le star che negli ultimi tempi hanno voluto prendere pubblicamente una posizione in merito a ciò che sta accadendo al popolo palestinese.

Un messaggio che anche La Mostra del cinema di Venezia sembra aver voluto recapitare inserendo il film all’interno del Concorso.

E se in quel dispensatore di panico che è il film di Kathryn Bigelow “A house of dynamite” a spaventarci erano i missili nucleari che potrebbero caderci in testa da un giorno all'altro, qui la paura, reale, non ipotetica fantapolitica, è la china dell’abbrutimento umano dei tempi eticamente osceni che stiamo vivendo.

La voce di Hind è la voce dei 10.000 bambini morti in questi due anni di guerra a Gaza.