Echi dell’Anima, sinfonie dal Teatro Antico: un trionfo di musica e pace a Taormina
Il Teatro Antico ha accolto uno dei concerti sinfonici più riusciti degli ultimi anni, “Echi dell’Anima – Sinfonie dal Teatro Antico”, che ha registrato oltre 1500 presenze e applausi scroscianti da parte di un pubblico entusiasta, capace di tributare una standing ovation per la regia della serata, ai solisti, all’orchestra.
L’evento, dedicato al tema della pace tra i popoli europei, ha saputo intrecciare memoria storica, innovazione scenica e raffinatezza musicale, in un programma che ha visto protagonisti Tchaikovsky, Poulenc, Schubert e Saint-Saëns.
Poulenc: ironia e raffinatezza francese
Tra i momenti più intensi della serata, il Concerto per due pianoforti e orchestra di Francis Poulenc, interpretato da Gianfranco Pappalardo Fiumara e Giulio Potenza, ha conquistato il pubblico per l’equilibrio fra sensibilità espressiva e brillantezza tecnica. I due pianisti hanno saputo rendere evidente, con simbiosi naturale e e al contempo giusto equilibrio tecnico la tavolozza di colori tipicamente francese, passando con naturalezza dall’eleganza classica alle invenzioni ironiche e vivaci di Poulenc. La loro interpretazione ha messo in risalto l’umorismo raffinato del compositore, capace di guardare al passato con spirito critico e rinnovato.
Tchaikovsky: la storia resa spettacolo
L’Ouverture 1812 di Tchaikovsky ha trovato una nuova dimensione grazie alla regia innovativa di Nicolò Fiorenza, giovane ispettore regionale dei beni culturali e critico d’arte, per l' occasione in veste di regista. In una lettura scenica intensa, il brano ha rievocato la battaglia fra l’esercito napoleonico, 9 soldati perfettamente vestiti e quello immaginario dello Zar, raffigurato dalle tele dietro l' orchestra fino al trionfo finale che simboleggia la pace ritrovata. L’uso degli effetti scenici e sonori ha amplificato il pathos della partitura, trasformando l’esecuzione in un vero e proprio affresco storico-musicale.
Saint-Saëns: la maturità di un giovane talento
Il giovane violinista Riccardo Obiso ha regalato una prova sorprendente nel Concerto n. 3 per violino e orchestra di Camille Saint-Saëns, affrontato con una maturità interpretativa che ha unito lirismo e rigore tecnico. Il fraseggio progressivo e il suono incisivo hanno rivelato un artista in piena crescita, capace di conquistare il pubblico con naturalezza e intensità.
L’orchestra e la direzione
Protagonista assoluta della serata, l’Orchestra Sinfonica Italiana, guidata dal maestro Giuseppe Crapisi (docente del Conservatorio “Scarlatti” di Palermo), ha mostrato coesione, precisione e una notevole qualità timbrica. Particolarmente apprezzata la fusione tra archi e fiati, capace di creare atmosfere avvolgenti e momenti di forte tensione emotiva.
Un successo anche istituzionale
La serata ha visto la presenza di ospiti di rilievo, tra i quali il presidente della Fondazione New Generation di Firenze, il professor Andrea De Pasquale del Ministero della Cultura, rappresentanti della Regione Siciliana e professori del mondo dell’alta formazione musicale, a testimonianza della rilevanza culturale dell’evento.
In definitiva, “Echi dell’Anima” non è stato soltanto un concerto, ma un manifesto di pace e di dialogo culturale, in cui la musica ha rivelato la sua forza universale di unire i popoli e superare le divisioni.