l’intervista
Pippo e Tuccio: i ragazzi irresistibili raccontano gli inizi, il libro pieno di aneddoti su Baudo e Musumeci
L’autore è il magistrato e scrittore Santino Mirabella: «Un omaggio a due grandi protagonisti scritto col cuore: ho raccolto aneddoti, ricordi, battute»
Quella volta che Baudo doveva laurearsi «e dopo aver presentato Miss Sicilia tornò a Catania, dall’altro capo dell’isola, su un camioncino carico di verdure giusto in tempo per la seduta di laurea». Quella volta che il papà di Baudo «entrava in camera ed era felice di trovare Pippo e Tuccio sui libri mentre in realtà progettavano spettacoli, ma se uno studiava giurisprudenza e l’altro medicina, come racconta Musumeci, come potevano mai studiare insieme?». È una folla di racconti, di ricordi, di aneddoti, il nuovo libro di Santino Mirabella, magistrato presso il Tribunale di Catania e scrittore, intitolato “I nostri esordi - Pippo Baudo raccontato da Tuccio Musumeci. E viceversa”, edizioni Arianna, che sarà presentato oggi pomeriggio, alle ore 18, alla libreria Feltrinelli. Durante l’incontro l’autore dialogherà con il giornalista Salvo La Rosa alla presenza di Tuccio Musumeci e dell’editrice Arianna Attinasi.
«È un libro fatto con il cuore, io faccio un altro mestiere» - racconta Mirabella - «Un libro che ho scritto con la gioia di fare un omaggio a due grandissimi protagonisti, due personaggi straordinari, ma anche con dolore perché è nato dopo la dipartita di Pippo».
Nel libro i due ripescano dalla memoria, come in una chiacchierata tra amici, aneddoti divertenti, ricordi inediti, incontri con altri personaggi del mondo dello spettacolo, con in aggiunta un importante corredo fotografico.
«Quando ero piccolo certo non potevo pensare che sarei diventato amico di Tuccio Musumeci e di Pippo Baudo. Era impensabile! Con Tuccio il legame è diventato sempre più forte, mentre ho incontrato Pippo 15 anni fa quando venne a presentare il mio libro “In scena”. È nata un’amicizia, un rapporto cordiale, quando ero a Roma andavo a trovarlo. Ho scoperto una persona generosa, di grande umanità. Ora che ci ha lasciato volevo fargli questo omaggio, chiudere in un libro tutti i ricordi, tutto quello che mi ha raccontato durante i nostri incontri. Un libro a due voci anche perché Tuccio e Pippo nascono come coppia artistica in scena. Due ragazzi cresciuti insieme che hanno condiviso sogni e passioni, due ragazzi destinati a diventare avvocato e medico che saranno invece i simboli del Teatro e della Tv».
Un omaggio che chiude la trilogia dedicata a Musumeci, dopo “In scena”, del 2011, e “Wiki peri peri”, passeggiata sentimentale in una Catania piena di ricordi. «Perché Tuccio è meglio di Wikipedia, ogni volta che andavo in giro per la città con lui mi diceva: Vedi qui? C’era un teatro. E qui, nell’arena che c’era in piazza Verga, è nato l’incontro tra Macario e Wanda Osiris. Ricordi di un’epoca, di una Catania che non c’è più che volevo salvare dall’oblio».
Ad omaggiare Pippo e Tuccio ci sono anche i racconti di Rossana Luttazzi, Salvo La Rosa e Luca Madonia. «Quando ho scritto il libro su Lelio Luttazzi ho raccolto anche i ricordi di Baudo. In quell’occasione mi raccontò tantissimi aneddoti anche sulla sua vita, sul mondo dello spettacolo, su artisti come Battisti o Battiato che ho inserito in questo libro. Ad esempio, quando era stato direttore artistico dello Stabile, Battiato gli aveva fatto delle proposte “alla Battiato” difficilissime da portare in scena». E il primo incontro con Tuccio Musumeci? «Memorabile, una involontaria scenetta teatrale che, infatti, lui ha raccontato tante volte come fosse una gag. L’ho fermato sotto casa in una fredda serata d’inverno, e lui mi ha preso per un rapinatore!».