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A Catania acrobazie sui fili del bucato e poi il film di Zemeckissul mito dei funamboli

A Catania acrobazie sui fili del bucato e poi il film di Zemeckis sul mito dei funamboli

Proiettata in anteprima la storia dell’uomo che ha attraversato le Torri Gemelle VIDEO IL TRAILER 

Di Francesco Gallo |

CATANIA – Solo 12 giovani e coraggiosi slackliner, funamboli acrobatici, hanno visto in anteprima a Catania il film del loro mito, Philippe Petit, che nel 1974 ha attraversato le Torri gemelle di New York, raccontato in The Walk 3D da Robert Zemeckis, film che sarà alla Festa di Roma e in sala con la Warner dal 22 ottobre. «Il culmine dei miei film con effetti visivi», dice Zemeckis mentre l’attore J. Gordon Levitt che interpreta Petit afferma: «È stato proprio lui in persona che mi ha insegnato a stare su una fune». Un privilegio, quello di vedere il film in anteprima a Catania, toccato ai 12 atleti, messi in gara nella terza edizione dalla Red Bull Airlines, in una competizione adrenalinica che unisce highline e trickline. Vincitore l’americano Michael Jacob Wilson. Ma in gara anche un italiano Lukas Huber e un estone, Jaan Rose, già performer per i tour di Madonna.    

Il francese in gara Louis Boniface, sintetizza questo sport con filosofia: «Bisogna essere giovani per praticarlo, bisogna avere elasticità e cuore, cose che hanno una scadenza» (tra i dodici in corsa per il titolo il più vecchio ha 27 anni, ndr).

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«Mi affascinava l’idea che avremmo potuto sentire ciò che si prova a camminare sospesi nel vuoto su una fune, proprio come un funambolo, un’esperienza del tutto diversa dallo stare sotto e guardare verso l’alto – dice Zemeckis – Petit è totalmente appassionato quando fa qualcosa, e per portarla a termine non si ferma davanti a niente. Credo di essermi identificato personalmente proprio con questo suo aspetto, quando ho iniziato a capire realmente la sua storia. La sfida più grande è stata ricreare le Torri esattamente come erano. Abbiamo fatto tantissime ricerche – continua il regista-. Credo di aver visto ogni singola fotografia scattata delle Torri negli anni Settanta. Ricordo di aver detto ai miei colleghi mentre facevo il film: “Credo che questo sia il culmine di tutti i film con forti effetti visivi della mia carriera. Tutto quello che ho imparato nei miei film precedenti ha trovato il suo apice nella realizzazione di questo film”».    

Da J. Gordon Levitt che interpreta il funambolo francese nel film: «Petit ha insistito che dovesse essere proprio lui ad insegnarmi a camminare sulla fune. Abbiamo passato insieme 8 giorni, lavorando costantemente. Era convinto che alla fine avrei saputo camminare su una fune, mi sembrava un obiettivo troppo ambizioso, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Alla fine sono riuscito a tenermi in equilibrio da solo, bilanciandomi con un’asta. Quando cominci non vorresti più smettere: quando ti trovi lì, in equilibrio, ti arriva una ventata di autostima. Vuoi continuare anche se i piedi ti fanno male da morire. Mi è piaciuto da matti… ed è stato solo l’inizio. Quello che ha fatto Philippe mi riempie di ammirazione, mi ha ispirato moltissimo e mi ispira ancora. Nella vita correre dei rischi è fondamentale, è tutto».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA