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Enrico Guarnerida Litterio al cinepanettone "Natale col boss"

Enrico Guarneri da Litterio al cinepanettone “Natale col boss”

L'attore nel cast con Lillo & Greg, Peppino Di Capri, Paolo Ruffini, Mandelli

Di Eva Spampinato |
Napoli. Se fosse stato più “social” avrebbe fatto faremeno fatica ai produttori della Filmauro, che lo hanno dovuto cercare come una “ugghia pessa” (direbbe il suo alter ego televisivo, Litterio) in giro per la Sicilia. Di telefonata in telefonata. Tramite passaparola e giri di numeri di telefono. Ma alla fine, Enrico Guarneri, ha avuto il piacere di sentire una voce vera, dall’altro capo del telefono, come si faceva ai vecchi tempi, che lo invitava negli uffici della produzione. «Mi chiedono sempre se pensavo fosse uno scherzo, ma in realtà ci ho creduto sin dal primo istante, perché più volte nella mia vita avevo sfiorato la promozione in serie A». E per l’amatissimo attore catanese la promozione è arrivata quest’anno sotto forma di regalo di Natale. Anzi di cinepanettone. Enrico Guarneri, una lunga carriera teatrale e un brillante ruolo televisivo (il signor Litterio) che lo ha reso ancora più popolare tra il suo pubblico, infatti è tra i protagonisti di Natale col boss, la commedia natalizia prodotta da Luigi e Aurelio De Laurentiis, per la regia di Volfango De Biasi, da domani nei cinema, con Lillo & Greg, Peppino di Capri, Paolo Ruffini e Francesco Mandelli tra equivoci, chirurgia plastica e malavita.
 
«Io faccio il poliziotto corrotto, il commissario Zaganetti – racconta Guarneri, il cui volto campeggia sul cartelloni pubblicitari del film in tutta l’isola e fino in Calabria – e sono il capo di Leo Letizia e Cosimo Cavallo alias Paolo Ruffini e Francesco Mandelli con il look da “Serpico de noantri”, ma loro non sanno che in realtà io sono in combutta con il ricercatissimo boss. Mentre mi trovo al porto per uno scambio di valigette di droga e denaro con il boss, loro mi chiamano al telefono dicendomi che stanno intercettando visivamente il boss durante uno scambio sospetto, dicono di vedere un uomo di spalle, ma di non capire chi sia. Quello sono io e da quel momento inizierò a trattarli malissimo».
 
Anche per Guarneri, come per tutto il suo pubblico, il film sarà una sorpresa. «Vengo dal teatro e non mi immagino come sarà. Ho girato per tre settimane, 15 pose, e mi sorprenderò a vedere la prima della pellicola con tutto il cast al completo. Quando mi chiamò Maurizio Amati, il direttore di produzione, che non riusciva a trovarmi perché non sono su Facebook e non ho un sito, mi disse che non mi stavano chiamando per una posa da ragazzo del bar, ma per un ruolo vero.
Dopo una settimana ci vedemmo negli uffici della Filmauro a Roma e parlammo a lungo. Luigi De Laurentiis, Amati e il regista De Biasi mi dissero di confidare molto su di me, sulla presa che avrei potuto avere sul pubblico siciliano. Quindi invito caldamente tutti ad andare a vedere Natale col boss e se qualcuno può, si “accatta macari due biglietti”».
Tra gag e comicità di ruolo, film di genere tra poliziesco e spy story alla partenopea, Enrico Guarneri dovrà cercare di non farsi scoprire. «Per il mio ruolo, il regista mi ha detto di ispirarmi al tenente Colombo un po’ cialtrone, un po’ disordinato, un po’ macchiato e io l’ho fatto, ma a modo mio, con la mia personalità – racconta ancora Guarneri – ne è venuto fuori un bel ruolo, almeno da quello che mi hanno detto sia il patron Aurelio De Laurentiis che Lillo e Greg, nel doppio ruolo di attori e sceneggiatori».
 
 
E se calcare le scene di un palcoscenico per Enrico è una passeggiata, assistere alla luce che si accende sul grande schermo e vedere il suo nome tra i titoli di testa, riserva una certa ansia. «Non sento l’ansia da prestazione perché il mio lavoro artistico sento di averlo fatto bene, ma l’adrenalina quella sì, è tantissima. Forse perché è anche una cosa assolutamente nuova. Il grande schermo e poi la promozione, le interviste con tutto il cast. Una bella soddisfazione».
Da uomo di teatro per il momento in prestito al cinema, ciò che ha sorpreso di più Guarneri dell’affascinante macchina cinematografica è, senza dubbio, l’attesa. «Ho imparato che sul set si aspetta, si aspetta e poi finalmente si aspetta. Si possono passare anche sette ore in attesa e poi girare un ciak in dieci minuti. Ricordo un aneddoto di Luca De Filippo, il quale un giorno andò entusiasta dal padre (il grande Eduardo) per dirgli che avrebbe fatto il cinema ed Eduardo, con la sua inconfondibile mimica, gli rispose: “accattate na seggia”. A parte l’attesa, ho trovato una organizzazione del lavoro eccezionale, una squadra di grandi professionisti, grandissima umanità e capacità di accettare gag e battute.
Quando facevamo delle proposte di battute, se andavano bene venivano accettate. Insomma, un bel lavoro che spero venga apprezzato anche dal pubblico. E se tutto andrà bene, chissà che non possa essere confermato per il futuro».
 
Ancora “Natale” nel futuro di Guarneri che sarà protagonista di Natale in casa Cupiello, capolavoro di Eduardo De Filippo, regia di Antonello Capodici da venerdì a domenica 20 al Teatro Abc di Catania, per la stagione di prosa “Turi Ferro”. In scena con Guarneri, che è Luca Cupiello, ci saranno Vitalba Andrea, sua moglie Concetta, Vincenzo Volo, Nadia De Luca, Rosario Minardi.                                                              
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