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La full immersionnell'Atlantedegli abiti dismessidi Elvira Seminara

La full immersion nell’Atlante degli abiti dismessi di Elvira Seminara

Domenica il talk di Giuseppe Lorenti con l’autrice e la mostra delle installazioni ispirate al libro. GALLERY

Di Redazione |

Domenica 20 dicembre è in programma il quinto appuntamento con le domeniche non convenzionali di No Ordinary Sunday, l’appuntamento del Ma Musica Arte, il club di via Vela a Catania, che chiude in scioltezza la settimana. A partire dalle ore 20 in poi, No Ordinary Sunday ritorna più vivo ed entusiasmante che mai: l’aperitivo dove cultura, arte, musica e vintage si uniscono in un unico format originale e inimitabile.

L’EVENTO. Evento della serata sarà Trasformazione di un romanzo, full immersion in Atlante degli abiti smessi, quarto romanzo, edito da Einaudi nella collana I Coralli, della scrittrice catanese Elvira Seminara, nuovo appuntamento con la quarta edizione della rassegna letteraria Leggo. Presente indicativo. Sarà una full immersion perché attraverso la conduzione di Giuseppe Lorenti e il reading di Graziana Maniscalco, si entrerà nell’armadio letterario, artistico e personale dell’autrice, che inaugura parallelamente una mostra di installazioni tessili – raccolta mutevole e temporanea ispirata dal e al libro – allestita nell’area food del locale e che sarà visitabile fino al 2 gennaio 2016 ogni giorno dalle 20.30 fino a chiusura del locale. Reading e artefacts (dalle parole alle cose, e ritorno): la mostra è un lavoro in corso, accoglie via-via la nuova vita di cose  smesse e riammesse, come un’anagrafe instabile dello scarto e della ri-nascenza, grazie anche allo sguardo e al concorso dei lettori-spettatori.

IL LIBRO. Atlante degli abiti smessi è  la storia di una donna che fugge a Parigi per ricucire il rapporto con la figlia, un legame logoro “come un lenzuolo che ha subito troppi lavaggi, vestito troppi letti”. Eleonora – questo il nome della protagonista – è una donna eccentrica ed impetuosa. Ed è per questo che lascia impulsivamente Firenze in cerca di solitudine e di chiarezza. Nel corso del suo soggiorno francese compilerà un inventario poetico degli abiti lasciati a casa, una sorta di vademecum per orientarsi fra il silenzio ostinato degli armadi e il frastuono dell’umanità: vestiti elfi o revenants, gonne volubili, abiti del presagio, camicette dalla voce allegra.  Questo catalogo animato diventa un mezzo attraverso cui raccontare la sua esperienza singolare e “fuori dalle ante”,  un vortice di parole febbrili, inventive, con una forza espressiva inesausta, un modo per trasmettere a sua figlia tutto ciò che ha.

L’atlante degli abiti smessi – ha detto Elvira Seminara – nasce come mappatura del minimo – di bellezza e di gesti – disperso  in questa massa abnorme di presente permanente.  Quel “minimo” necessario, il sedimento  che spesso chiamiamo dettaglio. Ho imparato dal pensiero Zen la cura e il rispetto della vita degli oggetti, e da Tanizaki il gusto delle cose ferite, logore o imperfette –  l’ombra della bellezza. I vestiti smessi,  più o meno indossati nel tempo,   raccolgono questo sguardo e quest’attitudine perché più di altre cose hanno assorbito il nostro tempo, individuale e collettivo. Emozionale e organico. I vestiti li tagliamo, ricuciamo, li sudiamo e strappiamo, li asciughiamo al sole. Diciamo tessuto e trame per dire sia stoffa che pelle, vita. Dentro ogni abito, anche di produzione industriale, ci sono le mani e le impronte di chi lo ha disegnato, stampato, tagliato, infilato sotto gli aghi, ripiegato. Un’infinità di gesti, di passaggi dei segni. Ne è venuta fuori questa bizzarra  antologia/ ontologia dell’abito, perché sono loro che ci indossano. I miei artefatti esposti al Ma Musica Arte sono “mappe narrative” consegnate a una seconda vita aggregando pezzi di scarto, sedimenti urbani e frammenti trovati per strada e nei garage. Insomma, quel materiale di risulta – come  le visioni,  gli incubi,  i refusi della mente  – che Freud  ha chiamato inconscio e che maneggiamo quando facciamo letteratura. Scrivere una borsa o cucire una storia, per me è sempre “raccontaminare “, cioè lo stesso atto creativo.   Cambia solo il medium –  è lo stesso linguaggio e la stessa sintassi. Fatta cioè di ibridazione, dislocazioni, neologismi, corti circuiti, sabotaggio ludico degli schemi, mix  di registri alti e bassi. Arte come contravvenzione”.

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NO ORDINARY SUNDAY. In Birreria, La Strana Coppia, capeggiata dall’eclettico Alessandro Falcione, proporrà come ogni settimana il suo spettacolo musicale live, modello “sarabanda”, coinvolgendo e interagendo col pubblico per passare poi al “palco libero”, dove dà spazio alle bellissime voci nascoste tra il pubblico, alla ricerca di cantanti e musicisti di talento che verranno “scritturati” per una serata a sorpresa interamente dedicata a loro. In teatro, dopo l’evento editoriale della Seminara, tornerà lo spazio musicale di Antonio Ferlito con i Ma Music & Friends House Band & guests. Antonio Ferlito, voce e chitarra dei Brigantini, come ogni settimana presenta una band residente alla quale man mano si aggiungono tanti altri amici musicisti per la consueta jam session domenicale.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA