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Stonehenge sicilianaall'esame Unesco Ora Montalbano può sognare

La Stonehenge di Sicilia all’esame Unesco: ora Montalbano può sognare

Dopo il riconoscimento di Borgo dei Borghi 2015, Montalbano Elicona ambisce alla candidatura per il riconoscimento di paese "Patrimonio dell'Umanità"

Di Giuseppe Moroso |

Dopo il riconoscimento di Borgo dei Borghi 2015, Montalbano Elicona ambisce alla candidatura per il riconoscimento di paese “Patrimonio dell’Umanità”: per questo oggi e domani a visitare questa località amena del Messinese arroccata a 903 metri di altezza sul livello del mare sarà l’ambasciatore Unesco, Raymond Bondin.

Per raggiungere questo prestigioso ed ambito traguardo, la Giunta comunale di Montalbano Elicona punta tutto sulla Stonehenge siciliana che, dal riconoscimento decretato tramite una agguerrita selezione fra 19 Borghi italiani con una votazione online nella trasmissione di Rai 3 “Alle falde del Kilimangiaro”, viene prese d’assalto da migliaia di visitatori ignari del fascino di questi luoghi del mistero dove le pietre hanno le forme di animali e di donne. I Megaliti dell’Argimusco negli ultimi anni, conosciuti dagli addetti ai lavori, erano stati paragonati alle altre strutture megalitiche mondiali come Stonehenge, Camac, Skara Brae.

Altri hanno pensato che a definire tutte quelle forme di pietra sia stata l’azione dell’uomo neolitico. I megaliti dell’Argimusco sono posizionati sotto lo sguardo imperioso dell’Etna e dominano le sette isole Eolie. Queste pietre giganti hanno delle forme a dir poco suggestive e a passarvici in mezzo si resta affascinati. Appena si arriva su notano subito due Menhir, uno snello alto oltre venti metri ed uno di poco più di dieci metri: subito si notano i simboli sessuali maschili e femminili.

Più in alto sono posizionati tre enormi massi di pietra che presentano un profilo di tipo antropomorfo: uno maschile e l’altro, più evidente, è l’Orante posizionata con le mani giunte in segno di preghiera. Ma quella che più incanta è la precisa raffigurazione di un’aquila che sta spiccando il volo che guarda verso la sommità dell’Etna. Due al momento sono le versioni che vengono date a queste forme di pietre: una lega questi megaliti di pietra alla fertilità mentre altri attribuiscono ai giganti di pietra tradizioni archeo-astronomiche.

Non si capisce come mai fino a poco tempo fa questa Stonehenge siciliana fosse rimasta nell’anonimato e non vi si trovi traccia alcuna nei cenni storici. Ma sul piatto di platino il sindaco Filippo Taranto metterà anche il Castello svevo-aragonese con il suo borgo e le chiese di san Michele con il museo dei Paramenti sacri, la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, la cui facciata è deliziosa per la mescolanza di stili e per il portale cataro. Eretta nel 1330, il luogo di culto conserva all’interno una pregevole statua marmorea della santa, attribuita alla scuola del Gagini. Da ammirare anche la basilica edificata nel Medioevo e rifondata ed ampliata nel 1654, anno in cui furono aggiunte le due navate laterali e venne eretto il campanile. In essa sono custoditi, una scultura di san Nicola ed un delizioso ciborio, entrambi in marmo ed anch’essi attribuiti alla scuola del Gagini, la chiesa dello Spirito Santo, sempre in stile cataro risalente al 1300 e la chiesa di San Sebastiano.

A questo percorso naturale ribattezzato delle “cinque chiese” bisogna aggiungere il santuario di Maria Santissima della Provvidenza. Nelle sue “credenziali”, oltre a questo ricco patrimonio storico-culturale e religioso, Montalbano vanta anche all’interno del proprio territorio comunale il bosco secolare di Malabotta, già riconosciuto come Riserva Naturale Orientata e il Portello definito “una finestra sul golfo di Tindari e sulle Eolie”. Basta questo “curriculum” di Montalbano per fregiarsi di un’altra stella al merito? Lo vedremo dalla valutazione che farà l’ambasciatore dell’Unesco, Raymond Bondin, in questa sua visita.

Al momento c’è una certezza: il riconoscimento televisivo come Borgo dei Borghi ha stravolto l’economia del paese che da agricola-pastorale si è trasformata in turistica. Infatti, dopo il cinque aprile dello scorso anno ed ancora fino a oggi Montalbano viene presa d’assalto dai turisti non solo italiani, ma anche stranieri. Sono arrivati prima gli inglesi ed i tedeschi, mentre nei mesi scorsi il Borgo dei borghi 2015 è preso d’assalto dai giapponesi che invece delle macchine fotografiche hanno preferito disegnare tutti gli angoli suggestivi del paese.

«Sono orgoglioso di questa visita che l’ambasciatore Bondin ha voluto fare nel mio paese – sottolinea il primo cittadino Filippo Taranto -. La mia squadra mi sta aiutando a fare crescere una comunità che fino allo scorso anno certamente non godeva di questa notorietà. La natura ci ha regalato questo meraviglioso angolo di paradiso ed adesso noi lo stiamo utilizzando. Noi ci stiamo mettendo tutte le nostre forze per far sì che questo Borgo dei Borghi sia sempre più accogliente così come è la gente che ci abita».

Un nuovo obiettivo. Il paese che nel 2015 ha conquistato il titolo di Borgo dei Borghi nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” e che da allora è meta di turisti, oggi e domani sarà visitato dall’ambasciatore dell’associazione, Bondin, che valuterà un’eventuale candidatura a “Patrimonio dell’Umanità”. Il sindaco punta in particolare sui Megaliti dell’Argimusco che fanno del Comune del Messinese la Stonehenge di Sicilia.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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