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Grido d’appello dalla Villa del Casale: «Siamo in ginocchio»

Grido d’appello dalla Villa del Casale: «Siamo in ginocchio»

«La regione non restituisce il 30% degli introiti e crollo presenze per l’autostrada interrotta»

Di Isabella Di Bartolo |

«La Regione non restituisce il 30% degli introiti della Villa del Casale e noi non possiamo assicurare la manutenzione ordinaria del sito Unesco». Il sindaco di Piazza Armerina, Filippo Miroddi, parla di emergenza quando accenna ai soldi bloccati a Palermo e destinati alla Villa Romana. «Siamo in ginocchio – dichiara Miroddi che è anche vicepresidente del Cunes (Comitato comuni Unesco d’Italia) – perché non possiamo garantire i servizi essenziali in quanto non riceviamo soldi da un anno.   L’ultimo stanziamento risale al primo semestre 2014, poi nulla. In ballo ci sono 360mila euro per il 2014 e altrettanti per i primi 6 mesi del 2015». Le somme sono quelle dello “sbigliettamento” che, secondo la convenzione siglata dalla Regione con i Comuni, garantisce fino al 30% degli introiti di siti e monumenti alle amministrazioni locali per poter assicurare la manutenzione e la promozione dei tesori. La convenzione è stata riveduta e corretta lo scorso anno e ciò ha comportato rallentamenti nell’erogazione dei fondi non solo per Piazza Armerina ma per l’intera Isola.   «Siamo consapevoli dei disagi – dice l’assessore regionale ai Beni culturali, Antonio Purpura – ma assicuriamo i Comuni poiché abbiamo allertato il dipartimento affinché possano essere stanziate le somme entro fine mese, con un acconto del 2015». Purpura accenna all’esigenza di una verifica sulla modalità di spesa delle somme destinate ai Comuni. «Nel passato – dichiara l’assessore e docente di Economia – in quasi tutti i siti, ad eccezione di Agrigento, abbiamo notato interpretazioni discutibili della convenzione con conseguente utilizzo dei soldi pubblici in maniera non idonea. Da Siracusa a Taormina, fino a Segesta e Selinunte, qualcosa non ha funzionato nella gestione delle somme». Una situazione che, tuttavia, non ha alcun legame con l’empasse attuale a cui l’assessorato sta lavorando insieme con la redazione di piani di spesa approvati con i Comuni coinvolti per evitare problemi.   «E’ vero – dice il sindaco di Piazza Armerina – un tempo vi era una gestione meno rigida di queste somme che venivano spese anche per eventi e concerti. Così non è adesso e la Regione lo sa. Piuttosto si sblocchi l’iter che contribuisce a rendere difficile la gestione del nostro sito Unesco già penalizzato dal crollo del viadotto autostradale». Già, la Sicilia spaccata a metà provoca danni anche all’economia turistica dell’entroterra. I numeri parlano chiaro: nel primo semestre 2015 sono stati 162.790 i visitatori alla Villa del Casale con una flessione di 8mila presenze rispetto allo stesso periodo del 2014. «Un calo legato ai disagi autostradali – commenta Rosa Oliva, direttrice del Parco archeologico Villa Romana del Casale – che si è verificato appunto a partire dal mese di aprile, dopo l’interruzione sulla A 19, con la disdetta di numerosi gruppi tra cui soprattutto le scolaresche che, come di consueto, affollano il nostro sito nel periodo di aprile e maggio». Gli introiti del primo semestre dell’anno sono pari a 1 milione e 179mila euro.   «Non c’è dubbio che la mancanza delle somme spettanti al Comune abbiano condizionato l’attività di manutenzione – dice Rosa Oliva -: dai servizi legati alla pulizia delle passerelle, al diserbo, alle operazioni di derattizzazione e manutenzione degli impianti. Su questo abbiamo difficoltà e cerchiamo di sopperire razionalizzando i soldi della prima parte del semestre 2014. La convenzione è chiara e non lascia ambiti interpretativi così come è chiara la lista delle priorità per la Villa del Casale: i servizi essenziali vengono prima di qualsiasi attività anche se legata alla promozione».   Serve adesso un potenziamento degli interventi ordinari per le strutture di copertura e il monitoraggio che richiede un monumento di complessità tale qual è il tesoro dei mosaici di Piazza Armerina. Un’emergenza è poi la cura del “Triclinio”, una parte della residenza tardoantica dove, per aspetti specifici della costruzione, occorre una costante attività di manutenzione del mosaico. La direttrice evidenzia, infine, un’annosa carenza. «La più importante da sempre – dice Rosa Oliva -, l’unico tema che porto con forti accenti all’attenzione dell’amministrazione regionale e mi riferisco al numero di personale di custodia, assolutamente inadeguato. Abbiamo 14 custodi: troppo pochi. Ne ho chiesti ulteriori 16 e continuo a chiederli. E’ solo grazie al personale che, spesso, rinuncia anche alle ferie, se riusciamo a tenere aperta la Villa del Casale tutti i giorni, festivi compresi. Un’emergenza costante che fronteggiamo anche grazie alla convenzione con un’associazione di volontariato ma, certamente, non è la panacea».

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