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Come saràl’Italia del 2025? “Under” il romanzo di Giulia Gubellini

Come sarà l’Italia del 2025? “Under” il romanzo di Giulia Gubellini

La scrittrice bolognese ha vinto il premio Brancati per la sezione Giovani esordienti

Di Barbara Mobilia |

Prima le città avevano una loro identità c’erano Catania, Firenze, Roma; c’era la Democrazia. Poi c’erano il Luna Park, la libertà di parola e di «viaggiare all’estero senza il bisogno un’autorizzazione firmata da duemila minchioni». Nel 2015 si poteva votare e si usavano schede su cui veniva messo un timbro. Adesso le città sono dei numeri 051, 052 e così via; il potere è nelle mani dell’Autorità provvisoria che pensa all’Educazione, all’ordine e a punire i ribelli: è Italia del 2025 di “Under”, il romanzo distopico dell’esordiente Giulia Gubellini, vincitrice del premio Brancati per la sezione Giovani esordienti, che sarà premiata in occasione della 46esima edizione il 26 settembre.  

Il racconto di Gubellini spinge l’acceleratore sull’immaginazione, si ispira alle notizie di cronaca nera nazionale e internazionale e ai più grandi del genere: “Il signore delle Mosche” di Golding, “Il mondo nuovo” di Huxley, “1984” di Orwell e alla letteratura contemporanea come “Pechino è in coma” di Mia Jian. E, come afferma la scrittrice bolognese, laureata in Scienze politiche con la passione della scrittura, il suo libro «mira a coinvolgere il lettore, ad aguzzare il suo senso critico, invitandolo a tenersi lontano dal pregiudizio e dall’odio sterile».  

In un’Italia anonima che ha cancellato la sua storia, i ribelli più violenti dei Centri educativi si ritrovano all’improvviso dentro un bunker sulle Alpi per essere i protagonisti di un reality show che, proiettato 24 ore su 24, dimostrerà al pubblico qual è il prezzo della trasgressione. Non è il Grande Fratello dei nostri tempi, è la sua degenerazione: chi sbaglia, chi si ribella al sistema è punito con la morte. Gli esecutori del programma sono T e F, non hanno un nome e sono dei cinici colti dai sensi di colpa nella notte, che ogni giorno alle 17 danno avvio alla voce che invita i protagonisti a sfidarsi all’ultimo sangue: non c’è spazio per i sentimenti perché si lotta l’uno contro l’altro per la sopravvivenza.  

Il background dei personaggi – ben tratteggiato dall’autrice – porta il lettore a interrogarsi sull’origine del male: «Chi è il vero cattivo? Forse è giusto che siano puniti? Forse alcuni di loro sono così cattivi perché condizionati dal difficile percorso di vita? ». Ma tra i criminali e i sovversivi, si distingue Alice, adolescente in cerca dell’amore che, con altri compagni, scoprirà che è possibile ribellarsi al sistema infernale.  

Il romanzo distopico è un genere che muove dalle tendenze esistenti nella società e le esamina nelle loro ultime conseguenze; mette in guardia e preannuncia il peggiore dei mondi la cui via di scampo può essere la lotta, la ribellione. Come afferma Gubellini, «“Under” nasce da una serie di idee raccolte negli anni. Il contesto del romanzo ha le sue radici in questo periodo storico, in cui è diventato più evidente come la democrazia sia una realtà che non tutti vivono. E così mi sono chiesta: cosa succederebbe se tutto questo capitasse in Italia?».

 La scrittrice si è fatta conoscere al pubblico con “L’orco Meccanico”, un cyberpunk autopubblicato nel 2013 che le ha permesso di essere notata dalla casa editrice Rizzoli, con cui ha portato a termine il suo ultimo successo, riconosciuto con il premio Brancati, di cui entusiasta dice: «È una grandissima gioia personale ricevere un premio così importante, storico, che negli anni ha premiato scrittori importantissimi – non da ultimo Marco Balzano, che ha appena vinto il Campiello -. È una soddisfazione indescrivibile. E visto che il settore del libro è un mondo in cui non sei mai sicuro di cosa succederà dopo, spero che questo premio mi aiuti a continuare in questo mestiere».  

Al libro si è ispirata la web serie, in 10 puntate da 5 minuti ciascuna, curata da Ivan Silvestrini, che vanta un cast eccezionale: da Gianmarco Tognazzi a Colangeli, Chiara Iezzi, Valentina Bellè. La scrittrice definisce la serie «una storia parallela al libro, un progetto originale e innovativo».  La giovanissima scrittrice, che ha già in cantiere nuove idee e progetti, riconosce le difficoltà legate al mestiere di scrivere, soprattutto oggi nell’era del digitale: «Creare storie veramente nuove è difficilissimo, da sempre, penso sia uno dei grandi temi di discussione. Le opere che si posso definire “originali”, che quindi hanno forgiato generi e generazioni di scrittori, sono poche e distribuite nella storia. Sono i cosiddetti Giganti, e arrivare a salire sulle loro spalle è un’arrampicata epica! Ogni scrittore affronta comunque un argomento in modo diverso e nuovo perché personale, interiore, con il suo stile».  

Lei che è un’appassionata di King e Tarantino dice: «Il mio approccio alla scrittura parte da un’idea, che può essere un scena in movimento, o solo una frase, o un tipo di personaggio, e inizio a scrivere, lascio che le dita si scaldino sui tasti e per un po’ vedo dove la storia mi porta, se scatta una sorta di innamoramento o muore in una pagina bianca». Per il suo futuro spera di continuare a scrivere e «fare innamorare gli altri di quel mondo magico che è contenuto nei romanzi».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA