«Anche se dipingo una mela, c'è la Sicilia» sentenziò in un'intervista Renato Guttuso. E pare di cogliere nelle sue parole il succo primigenio dell'essere siciliano: una strana alchimia di nostalgia e fantasia, in grado di produrre follie e miracoli allo stesso tempo. Quella nostalgia che spinge un giovane contadino a ripiantare tra i noccioleti di Castiglione di Sicilia, l'antico vigneto visto crescere tra le zagare della collina di Valverde o come qualcuno ancora la ricorda, “Bedduviddi”. La stessa fantasia che ha convinto una famiglia di ristoratori, come quella cui appartiene Antonio Rosano, a creare un nuovo concetto di “bottega” siciliana che spopola sul web, senza prescindere da uno negozio fisico accogliente ed informale in cui possano ritrovarsi <
Una “bottega” che oggi, a meno di due anni dalla sua apertura, riempie i propri scaffali con specialità proprie e con quelle di quarantadue marchi, rigorosamente made in Sicily, che espongono in “Bedduviddi” il meglio della pasticceria, della produzione vinicola, dell'artigianato e delle conserve confezionate nell'Isola .
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< Una diversificazione che ha portato l'azienda a trasformarsi in vero e proprio “bazar” delle eccellenze siciliane, dalla pasta di grano duro aromatizzata al finocchietto, alle birre artigianali. «A regalarci particolari soddisfazioni – porta ad esempio Rosano – è da alcuni mesi una linea di grappe morbide che non hanno nulla da invidiare alle più rinomate acqueviti venete e friulane». L'imprenditore catanese si sofferma sulla necessità di una «sinergia tra marchi isolani» e sull'importanza di una piattaforma di offerta online come lasiciliastore.it che metta in luce l'affidabilità dei produttori e dei distributori, specie se operanti al di fuori dei confini regionali. «E' quello che facciamo all'interno della nostra rete di corner shop distribuiti su tutto il Centro-Nord Italia – sottolinea - e anche all'estero, come nel caso di una ragazza siciliana che è divenuta partner di “Bedduviddi” facendo assaggiare i nostri panettoni “coccolati” al pistacchio ai suoi clienti di Montmartre, a Parigi». Poi aggiunge: «Oggi le nuove vetrine della “bottega”siciliano devono essere la Rete e i social network, capaci di rivolgersi all'enorme bacino di siciliani sparsi nel mondo e con la nostalgia di casa. La stessa “Bedduviddi”, forse, senza i social neanche esisterebbe. Ma alla base deve sempre restare l'alta qualità e una reale preparazione a mano del prodotto. Non basta una bella confezione con le zagare e i carretti. La vera eccellenza “100% siciliana” ha bisogno di ben altro».