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La Coldiretti: «Nelle aranciate venga chiaramente indicata la provenienza delle arance»

Di Redazione |

Estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta alle aranciate e a tutti i succhi di frutta per impedire di spacciare, come Made in Italy, succhi importati da Paesi lontani.

E’ quanto ha chiesto la Coldiretti al tavolo agrumicolo convocato dal Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina nel sottolineare che «l’Italia deve percorrere coerentemente la strada della trasparenza per tutti i prodotti agroalimentari».

«L’84% degli italiani – afferma la Coldiretti – ritiene importante che nei succhi venga indicata l’origine della frutta impiegata, secondo la consultazioni on line del Ministero delle Politiche Agricole. Una indicazione che – continua la Coldiretti – va raccolta con un provvedimento ad hoc come è stato fatto recentemente per il grano nella pasta, per il riso e per i derivati del pomodoro».

Si tratta, secondo l’organizzazione agricola, di una esigenza per i consumatori e di necessità per salvare gli agrumi italiani con una pianta di arance su tre (31%) che è stata tagliata negli ultimi quindici anni, ma si sono anche verificati il dimezzamento dei limoni (-50%) e una riduzione del 18% delle piante di clementine e mandarini, sulla base dell’analisi Coldiretti sugli ultimi dati Istat. «Negli ultimi 15 anni – sottolinea la Coldiretti – sono andati persi 60mila ettari di agrumi e ne sono rimasti 124mila, dei quali 30mila in Calabria e 71mila in Sicilia. Sotto accusa – per Coldiretti – i prezzi pagati agli agricoltori che non riescono neanche a coprire i costi di raccolta a causa della concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero, in una situazione di dumping economico, sociale ed ambientale».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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