Bollette luce e gas: in arrivo la proroga al bonus ma il vero nodo è la fine del mercato tutelato
I timori del ministro Pichetto Frattin, le previsioni dei consumatori e l'ipotesi di nuove proroghe
Sul fronte energetico sono in arrivo bonus benzina e bollette in arrivo mentre si apre la questione della fine del mercato tutelato sulla luce. Lunedì sul tavolo del Consiglio dei ministri approderanno, infatti, le misure a sostegno delle famiglie e delle fasce deboli contro i rincari di questi mesi. Mentre si lavora sulle norme da inserire in uno dei prossimi provvedimenti sull'energia per traghettare circa la metà delle famiglie italiane nel mercato libero dell’elettricità. Un passaggio, di fatto, prorogato da anni dai vari governi ma resosi ora necessario anche perché legato agli obiettivi del Pnrr. Ma che andrà calmierato per evitare un impatto eccessivo sulle fasce deboli.
Caccia alle risorse
Il governo è però nel frattempo alle prese in primis con la messa punto della Nadef che verrà portata giovedì in Consiglio dei ministri. I margini di azione appaiono decisamente ristretti col problema numero uno che resta quello della caccia alle risorse. Per questo si starebbe valutando come possibile entrata anche una tassa sulle vincite dei giochi. Ma parte delle risorse - secondo quanto viene riferito in ambienti di maggioranza - dovranno arrivare anche dagli spazi generati grazie al maggior deficit 2024. L’asticella nel Def era stata fissata al 3,7% e si ragiona su un possibile innalzamento al 3,8 o 3,9% per il 2024, senza arrivare a toccare però la soglia psicologica del 4% che potrebbe mettere eccessivamente - sarebbe la convinzione - in allarme i mercati e l’Ue.
Altra possibile voce di entrata da utilizzare in manovra - che secondo alcune indiscrezioni si aggirerebbe su un valore tra i 20 e i 25 miliardi - è la tassa sugli extraprofitti delle banche. Dall’imposta dovrebbero arrivare tra i 2 e i 3 miliardi, anche se manca la quadra definitiva sulle modifiche. Matteo Salvini torna a difendere la misura: «penso sia giusto chiedere un sacrificio alle banche» ma FI tiene il punto e chiede ritocchi. Martedì è previsto un vertice di maggioranza con governo, capigruppo e relatori del provvedimento in esame in Senato e non è escluso che, visti i tempi stretti d’esame si ricorra, mercoledì, alla fiducia.
Il decreto
Intanto la settimana di fuoco della maggioranza si aprirà con il decreto sulle bollette e la benzina. Il bonus carburante da 80 euro dovrebbe essere caricato sulla social card "Dedicata a te", andando ad aggiungersi al contributo di 380 euro per l'acquisto di generi alimentari di prima necessità per 1,3 milioni di famiglie con Isee fino a 15mila euro. Da capire se verranno inserite agevolazioni fiscali per alcune categorie come gli autotrasportatori e i pendolari. Per quanto riguarda le bollette è in arrivo la proroga del bonus sociale destinato alle famiglie, quelle con Isee sotto i 15mila.
Le paure del ministro
Sul fronte dell’energia elettrica il governo è anche alle prese col nodo dello stop del mercato tutelato. «Sono in corso valutazioni - ha spiegato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin - sul meccanismo di traghettamento al di fuori del mercato tutelato dei clienti domestici, ed in particolar modo dei vulnerabili, tenendo conto dell’instabilità dei prezzi dell’energia in questa fase storica». Sotto la lente ci sono infatti i possibili rialzi che il mercato potrebbe subire e, dunque, misure a sostegno delle fasce più vulnerabili.
I consumatori
Ma le parole del ministro circa i timori che la fine del servizio di maggior tutela per il settore elettrico e il gas possa arrecare un danno economico agli utenti e alle famiglie lasciano “basiti” Federconsumatori. «Verrebbe da esclamare: Meglio tardi che mai!», afferma la federazione. «Sorprende, infatti, che solo ora il ministro si renda conto di quello che, da anni, ripetiamo pressoché quotidianamente. Ma se finalmente è stato individuato e compreso il problema, ora è importante trovare la soluzione più adeguata: in tal senso, sicuramente, l’ipotesi di un rinvio di appena qualche mese è insufficiente ed errata», scrive l’associazione.
«È necessario, a nostro avviso, avviare un’analisi più approfondita, distinguendo tra il percorso di fine tutela per il settore elettrico e per il gas. Soprattutto sul secondo si concentrano le maggiori criticità, correlate all’aumento dei costi per gli utenti», spiega Federconsumatori.
Per l’energia elettrica, infatti, «la fase di passaggio è governata attraverso le aste e prevede un congruo periodo transitorio, perciò, salvo ulteriori garanzie che possono essere introdotte in fase di predisposizione del bando delle aree del servizio a tutele graduali, l’utente non rimane abbandonato a sé stesso. Nel settore gas, invece, si prefigura esattamente il contrario».
Con le dinamiche dei prezzi in corso, «la probabilità per gli utenti a servizio di maggior tutela di ritrovarsi con delle bollette decisamente più care è matematicamente certo», sostiene l'associazione. «Nulla lascia presagire che, all’inizio del 2024, la situazione possa essere migliore di quella descritta: appare evidente, pertanto, che un semplice rinvio di qualche mese non avrebbe alcun riflesso positivo per i consumatori e non porterebbe alcun beneficio al sistema economico». Federconsumatori chiede che la delibera di fine tutela venga sospesa, che vengano preservati i bonus e le agevolazioni nel settore del gas e che sia ripristinare la sterilizzazione degli oneri di sistema anche nel settore dell’energia elettrica.