Accordo per bloccare i prezzi fino a fine anno: come funziona
Oltre 30 firme di associazioni d’impresa sul patto siglato a palazzo Chigi. Dal primo ottobre le imprese aderenti - al momento oltre 22 mila - promuoveranno a prezzi contenuti una selezione di beni di prima necessità, alimentari e non, compresi i prodotti per l’infanzia e l’igiene
Domenica si comincia. Il trimestre anti-inflazione diventa realtà come sanciscono le oltre 30 firme di associazioni d’impresa sul patto siglato a palazzo Chigi. Dal primo ottobre le imprese aderenti - al momento oltre 22 mila - promuoveranno a prezzi contenuti una selezione di beni di prima necessità, alimentari e non, compresi i prodotti per l’infanzia e l’igiene.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, lo definisce «un esperimento» per calmierare i prezzi dei prodotti di largo consumo, che se funzionerà potrà essere prolungato anche oltre il 31 dicembre. Al momento è compreso «l'intero periodo natalizio», come sottolinea il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adofo Urso, anche «per onorare una festività religiosa a cui siamo tutti particolarmente attenti».
Per la premier, anche al di là del valore economico dell’iniziativa «è un bel messaggio alla nazione, agli italiani, sulla capacità che l’Italia ha ancora nei momenti di difficoltà di lavorare insieme». È «tutt'altro che un bel messaggio», dicono invece le associazioni dei consumatori, con Federconsumatori e Unc, molto critiche di un patto che non presenta obblighi per le imprese. Anche Codacons e Adoc mostrano scetticismo per le adesioni definite «bassissime» mentre Assoutenti sospende il giudizio.
Ancora non si conoscono i dettagli delle promozioni. Per ora il vicepresidente di Federdistribuzione e a.d del gruppo Végé, Giorgio Santambrogio, prevede un impegno di diversi milioni per le aziende e il presidente di Ancc-Coop, Marco Pedroni, promette «molte centinaia di prodotti a prezzi ribassati, molte migliaia di prodotti a prezzi bloccati e iniziative speciali per tutto il trimestre».
La cerimonia solenne della firma del patto non spegne comunque le polemiche tra le imprese della distribuzione e del commercio, le prime ad aderire, e quelle dell’industria di largo consumo accusata di non aver preso impegni concreti. Contro l'inflazione «occorrono interventi che portino a una netta riduzione dei prezzi di listino dei prodotti», ribadiscono in una nota congiunta Ancd-Conad, Ancc-Coop, Federdistribuzione, Confcommercio e FIesa-Confesercenti, insieme alle associazioni che rappresentano i settori delle farmacie e parafarmacie. Chiamate in causa Federalimentare, Unionfood e Ibc promettono invece massimo supporto e impegno per promuovere la più ampia partecipazione delle imprese, pur in piena autonomia e libertà.
Per superare le divisioni il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, fa un appello perché i costi del patto non siano scaricati sugli anelli deboli della filiera. Per Lollobrigida, «l'iniziativa porterà risultati se le filiere riusciranno a sostenere il sistema».
Più ottimista, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, parla del trimestre tricolore come «un passo importante e decisivo» contro il caro-vita. Urso ricorda che l'inflazione ad agosto è stata del 5,4%, «meno della metà di quella che abbiamo ereditato lo scorso ottobre e si è ridotta in Italia più di quanto si sia ridotta nell’Unione europea, in Francia e in Germania». «Ma possiamo fare di più - aggiunge - e questo patto anti-inflazione è la giusta direzione».