Corte dei Conti, Schifani: «Il rapporto disavanzo/Pil in Sicilia tra migliori Paese»
Il presidente della Regione è intervenuto all’adunanza pubblica della sezione di controllo della Corte dei Conti per il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2021.
Renato Schifani, presidente della Regione Sicilia
«Grazie all’operazione di risanamento finanziario, il nuovo rapporto tra disavanzo e Pil è divenuto tra i migliori d’Italia, passando nel 2023 dall’8,3% ad appena il 4,3%. Altro dato molto significativo riguarda i flussi di cassa. Alla data del 31 ottobre 2023 ha registrato un maggiore incremento in termini di pagamenti di circa 2 miliardi di euro rispetto al 31 ottobre 2022 e al 31 ottobre 2021. Per l'esattezza si è passati da poco più di 12 miliardi a oltre 14 miliardi di pagamenti». Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo all’adunanza pubblica della sezione di controllo della Corte dei Conti per il giudizio di parificazione del rendiconto della Regione per il 2021.
Schifani ha aggiunto: «Il risanamento dei conti, che il mio governo sta perseguendo con determinazione, ha costituito motivo, sulla base di un leale confronto politico e tecnico, per pervenire alla sottoscrizione di un nuovo accordo di finanza pubblica con lo Stato il 13 ottobre scorso, in virtù del quale, a seguito dei primi risultati raggiunti, sono stati ridotti alcuni vincoli operativi rispetto alle azioni di risanamento da intraprendere ed è stato autorizzato lo sblocco dell’imprescindibile ricambio generazionale del personale, che consentirà la modernizzazione ed il rafforzamento dell’amministrazione regionale».
I giudici della sezione di controllo della Corte dei Conti si sono riuniti frattanto in camera di consiglio per deliberare sul giudizio di parificazione del rendiconto della Regione siciliana per il 2021. La sentenza sarà resa emessa tra circa un’ora. Prima di sospendere l’adunanza, il presidente Salvatore Pilatro ha detto: «Dobbiamo avere tutti la speranza di un futuro migliore per la nostra terra».