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Reddito di cittadinanza da aprile: ecco a chi e con quali “paletti”

Di Redazione |

ROMA – Due percorsi, per l’inclusione di chi è più in difficoltà e per l’inserimento nel mondo del lavoro di chi è disoccupato. E il coinvolgimento di tutta la famiglia. Comincia a prendere forma il reddito di cittadinanza, la misura “bandiera” del Movimento 5 Stelle, per la quale in manovra è stato stanziato un fondo di 7,1 miliardi nel 2019, 8 nel 2020 e 8,3 dal 2021. Le risorse serviranno anche per riformare i centri per l’impiego, uno dei pilastri del nuovo strumento contro la povertà, nei quali arriveranno 4mila nuove assunzioni.

Le norme saranno messe a punto nelle prossime due settimane, vista l’intenzione di varare entro la metà di gennaio il decreto legge che conterrà anche i dettagli di ‘Quota 100’ per la pensione, da fare partire entrambe ad aprile. Nelle prime bozze però mancano ancora diversi tasselli, dal coinvolgimento delle agenzie per il lavoro private, al ruolo del “navigator” che dovrebbe accompagnare chi cerca lavoro fino alle sanzioni per chi cerca di approfittarne senza avere i requisiti, che dovrebbero arrivare fino a 6 anni di carcere. Ancora da definire anche gli incentivi alle imprese che assumono chi riceve il reddito (da minimo 4-5 mensilità fino a tutte i 18 mesi), le modalità di erogazione (una nuova card?) e della richiesta (all’Inps, alle Poste?), per la quale dovrebbe servire munirsi di Spid, l’identità digitale per dialogare con la P.a. Ecco intanto i primi dettagli:

PATTO LAVORO E PATTO INCLUSIONE, COINVOLTA TUTTA FAMIGLIA: Tutti i componenti della famiglia in età lavorativa, salvo chi cura bimbi entro i 3 anni o disabili, dovranno rispettare gli obblighi «connessi» al reddito, dall’accettare almeno una di tre offerte di lavoro «congrue» al dedicare «massimo otto ore» a settimana ad attività socialmente utili nei Comuni. Due i percorsi, «Patto di inclusione sociale» o «Patto per il lavoro».

REDDITO DA APRILE, SCATTA MESE SUCCESSIVO ALLA DOMANDA: il nuovo sostegno viene istituito da aprile, e sarà erogato «a decorrere dal mese successivo a quello della domanda». Sarà da vedere, quindi, se si potrà fare richiesta già da marzo e anche se sarà posto un limite ai rinnovi. Per ora la bozza dice anche che il reddito può essere erogato per 18 mesi rinnovabili “previa sospensione per un mese prima di ciascun rinnovo».

MINIMO 40 EURO AL MESE, MASSIMO 780 SE SI VIVE IN AFFITTO: la bozza fissa un beneficio minimo di 480 euro all’anno, 40 euro al mese, e un tetto massimo a 780 euro al mese (che crescono fino a 1.050 euro in famiglie numerose), di cui 500 di integrazione al reddito e 280 per l’affitto. Prevista una integrazione anche per il mutuo sulla prima casa, di 1.800 euro l’anno (150 al mese).

PER 1,375 MLN FAMIGLIE, ANCHE STRANIERI IN ITALIA DA 5 ANNI: A fronte di circa 1,8 milioni di famiglie sotto la soglia di povertà, la platea con i requisiti per accedere a reddito e pensione di cittadinanza è calcolata nella relazione tecnica in oltre 1 milione e 375mila nuclei familiari, compresi quelli di stranieri residenti da almeno 5 anni con permesso di soggiorno.

PER L’ACCESSO CONTA L’ISEE MA ANCHE IL REDDITO: Non solo un’Isee complessiva entro i 9.360 euro, ma anche un reddito familiare che non superi i 6mila euro (per un single) elevati in base al nucleo familiare fino a massimo 12.600 euro. Tetto a 30mila euro per il patrimonio mobiliare. Quello mobiliare non può superare i 6mila euro, elevati fino a 10mila per un nucleo di tre persone, e di ulteriori 1.000 per ogni figlio dopo il secondo, più altri 5mila per ogni componente con disabilità.

NIENTE GROSSE AUTO, MOTO E BARCHE. NON SPETTA A CARCERATI: nel nucleo non ci devono essere intestatari di auto nuove (immatricolate nei sei mesi precedenti la domanda) o di grossa cilindrata (sopra i 1600 cc), moto sopra i 250 cc e barche. Il reddito non spetta in caso di dimissioni volontarie, e a chi è in carcere o ricoverato in istituti di cura o strutture residenziali, perché tutti già a carico dello Stato.

PENSIONE DI CITTADINANZA AD ANZIANI IN NUCLEI DI ‘OVER 65’: andrà a chi ha più di 65 anni e solo se parte di un nucleo familiare tutto over 65. Il reddito familiare non deve superare i 7.560 euro (9.360 euro se si vive in affitto). Il tetto è sempre di 780 euro al mese suddiviso in una integrazione al reddito fino a 7.560 euro l’anno (630 al mese) e una quota per l’affitto o per il mutuo che si ferma ai 1.800 euro l’anno. COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA


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