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Petrolio, dal Mise stop a nuove trivelle nel Canale di Sicilia

Di Redazione |

ROMA – L’iter di rigetto è avviato per 7 permessi di ricerca del petrolio in Adriatico e nel Canale di Sicilia: è quanto spiega il sottosegretario al Mise Davide Crippa (M5s) rispondendo alle notizie dei giorni scorsi sull’autorizzazione nell’Adriatico delle trivelle. «Lasciando da parte inutili e sterili polemiche – afferma – sono più che disponibile ad incontrare le associazioni convinto che un lavoro a più mani ci possa permettere di fermare nel modo più celere queste trivellazioni».

«Ho la netta sensazione – scrive in un post su Facebook – che la questione stia ormai assumendo dei caratteri di disinformazione voluti. Tant’è che si omettono informazioni definitive e fondamentali per screditare questo esecutivo. Riporto in allegato – nel suo post – copia del Rigetto del pozzo di Carisio (NO) che qualcuno deve proprio far fatica a trovare tant’è che nemmeno lo tiene in considerazione tra gli atti che questo governo ha portato a termine. Ritengo utile precisare che quando scrivo che è stato dato seguito all’iter di rigetto, non vuol dire che il rigetto è stato già pubblicato (cosa che per Carisio è evidente ma qualcuno nn lo vede comunque). Il rigetto è frutto di un percorso formale di corrispondenza tra le parti che può portare, dopo tempistiche obbligate per le controdeduzioni, all’emanazione del rigetto».

E in un altro post su Facebook il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, spiega che «i permessi rilasciati in questi giorni dal Mise» riguardo alle trivelle «sono purtroppo il compimento amministrativo obbligato di un sì dato dal ministero dell’Ambiente del precedente governo, cioè di quella cosiddetta sinistra “amica dell’ambiente”».

«Ma noi – aggiunge costa – siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato. E lavoreremo insieme per inserire nel dl Semplificazioni una norma per bloccare i 40 permessi pendenti come ha proposto il Mise». Costa sottolinea: «Siamo per un’economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto». «Anche per questo – anticipa Costa – incontrerò personalmente i comitati Notriv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA