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Auto elettriche, la Cina punta su Catania: pronto investimento da 38 mln di euro

L'interesse principale è quello della Nio del magnate William Li Bin. Il Ministero di Adolfo Urso ha avviato dialoghi anche con altre case cinesi

21 Luglio 2024, 10:32

La Nio del magnate cinese William Li Bin punta su Catania

La Nio del magnate cinese William Li Bin punta su Catania

Non più la sola vendita, ma la produzione diretta in stabilimenti in Europa. Per le principali case automobilistiche della Cina, che detengono complessivamente quasi il 50% del mercato mondiale di veicoli elettrici, cambia il paradigma della politica di espansione sui mercati.
La Nio, la società del magnate William Li Bin vuole recitare un ruolo da protagonista in questa sfida e sta valutando di investire a Catania nella realizzazione di una fabbrica in best class per l’assemblaggio delle proprie autovetture elettriche.

A tenere le file delle relazioni con la società è il Ministero dell’Industria e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, che ha avviato dialoghi con il management di case cinesi, oltreché di NIO, anche di Byd e Geely, per aumentare la produzione di auto sul mercato domestico, offrendo loro facilities.
L’investimento si aggirerebbe intorno a 300 milioni di yuan (renminbi) pari a 37,899 milioni di euro con una occupazione, a regime, stimata fino a 350 unità.

La Sicilia offre in questo momento condizioni vantaggiose in termini di costo del lavoro, terreni industriali a buon mercato, incentivi statali all’acquisto di auto elettriche ed altre agevolazioni offerte dagli enti locali, mentre sono in corso consistenti investimenti pubblici attraverso i Fondi di Coesione e il Pnrr per potenziare i trasporti viari, ferroviari, marittimi e la logistica.

Il modello "catanese"

Il modello elettrico da assemblare a Catania dovrebbe essere la ES6, un SUV di dimensioni medio-grandi a 5 posti, il terzo veicolo prodotto da NIO, dopo la EP9 e la ES8. La carrozzeria e il telaio sono realizzati con struttura mista in alluminio con plastica rinforzata con fibre di carbonio (CFRP). Il design e lo stile esterno riprende quello della più grande ES8. Il costo parte da un prezzo intorno ai 25mila euro.
Le industrie dell’automotive cinese hanno iniziato da tempo a penetrare il mercato europeo facendo leva su costi più bassi producendo in loco e sulle agevolazioni statali attraverso joint venture e accordi commerciali con le case del Vecchio Continente. Va ricordato in proposito che Stellantis a fine 2023 ha annunciato l’accordo per acquisire una partecipazione pari a circa il 20% in Zhejiang Leapmotor Technologies, società di Hangzhou, nata nel 2015.

Cos'è la NIO

Fondata nel novembre 2014 a Shanghai da William Li, già presidente di Bitauto e NextEV, la NIO è una casa automobilistica specializzata nella progettazione e sviluppo di veicoli elettrici, ma anche di batterie.
Nel 2016 ha lanciato il primo modello, la NIO EP9: una vettura sportiva non omologata per uso stradale ma ad uso sportivo dotata di circa 1 300 CV e di un sistema per sganciare e sostituire le batterie scariche con quelle cariche, senza doverle caricare direttamente. A dicembre 2017 ha presentato il primo veicolo stradale, la NIO ES8, un SUV a 7 posti di grandi dimensioni completamente elettrico. Nel maggio 2018 NIO ha aperto la prima stazione di sostituzione della batteria per veicoli elettrici nel distretto di Nanshan in Cina, soprannominata la “Power Swap Station”.
Nel 2023 il numero di stazioni di scambio batterie in Cina ha superato le 600 unità, in un network che collega 211 città. Per la costruzione di queste stazioni in Europa, ha costruito una fabbrica apposita Biatorbàgy in Ungheria. Nel gennaio 2022 è stata aperta una stazione di scambio in Norvegia.
Nel 2023 sono stati consegnati 160.038 veicoli con un aumento del 30,7% rispetto al 2022 per un fatturato di 49.257,3 milioni di renminbi (6.937,7 milioni di dollari) e una crescita dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Al 29 febbraio 2024, le consegne cumulative di veicoli NIO hanno raggiunto 467.781.
I ricavi totali nel 2023 sono ammontati a 55.617,9 milioni di renminbi (7.833,6 milioni di dollari), con un aumento del 12,9% rispetto all’anno precedente. Occupa 24.200 addetti.
L’investimento di NIO, però, cadrebbe nel momento in cui le tensioni nei rapporti commerciali tra Bruxelles e Pechino sono peggiorate a causa della decisione dell’UE di applicare, in via provvisoria, dal 5 luglio scorso, dazi sulle auto elettriche cinesi, importate in Europa, con l’approvazione di Italia e Spagna.