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Honda e Nissan via per la Brexit? Vengano a fare auto a Termini Imerese

Di Redazione |

A Termini Imerese c’è un polo automotive; c’è un sito produttivo, un tessuto di piccole e medie imprese che per tradizione e per vocazione hanno sempre lavorato nell’indotto dell’industria delle autovetture e c’è una ricca platea di lavoratori professionalizzati nell’automotive. Manca solo una casa automobilistica che decida di insediare il proprio stabilimento nell’area industriale. Ieri la Nissan, oggi la Honda hanno deciso di lasciare la Gran Bretagna.

«E Termini Imerese in Europa sarebbe un insediamento ideale per uno stabilimento che produca automobili» sostiene Sicindustria Palermo, che attraverso il suo presidente Alessandro Albanese, lancia un appello al governatore Musumeci «se già non lo avesse fatto, a prendere contatti con Honda».

«Per attrarre gli investitori stranieri e i capitali da iniettare nell’industria manifatturiera – prosegue Albanese – occorre una legge sulla cosiddetta sburocratizzazione. Una norma che abolisca lacci e lacciuoli. Che renda semplice, immediato e agevole l’avvio di un’attività economica». La norma sulla sburocratizzazione dovrebbe consentire in tempi brevissimi di riattivare gli stabilimenti già presenti a Termini. «Basterebbe aprire un tavolo veloce di trattative per accogliere Honda a Termini Imerese alle migliori condizioni per un investitore straniero. Basterebbe sedersi con i manager del colosso giapponese con la volontà di concludere un accordo per lo sviluppo della Sicilia – conclude Albanese – . Occorre dunque un contatto da parte del governatore della Regione Siciliana con la casa giapponese».COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA

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