La delegazione della Regione all’Expo di Osaka costata già un milione prima ancora di partire
63.440 euro per 18 video e 25 “parannanze personalizzate”: sono alcuni dei costi per una settimana di "vetrina" in Giappone. Fra logistica, media, artigiani si arriva a "mille migliaia" di euro
Quattordici visualizzazioni dal 5 maggio a ieri. I due minuti di video coi quali la Sicilia si presenta per l’Expo 2025 di Osaka, su Youtube, non hanno avuto il successo atteso. Certo, al momento il filmato si trova solo sul sito dedicato alla partecipazione italiana alla manifestazione giapponese. Magari, quando avrà inizio la settimana siciliana (8-14 giugno), già costata un milione di euro prima ancora di iniziare, ci sarà un po’ di attenzione in più. Le bellezze dell’Isola, d’altronde, sono tutte schierate: i templi, Monreale, Noto, Ortigia, la Scala dei Turchi di Realmonte (di sicuro la passeggiata dei due protagonisti non sarà stata girata tra aprile e maggio, perché in quel momento la scogliera di marna bianca era interdetta al pubblico), l’Etna e le eruzioni.
In Giappone, ça va sans dire, la Sicilia punta a fare un figurone. Già a gennaio 2024 la giunta presieduta da Renato Schifani aveva deciso che l’appuntamento nipponico avrebbe previsto anche un’adeguata partecipazione. Un anno dopo, a febbraio 2025, la firma dell’accordo tra la Regione e il commissariato generale per Expo 2025 Osaka. Investimento previsto, solo per esserci: 420mila euro. Cioè il pacchetto “Partecipazione base” da 300mila euro (che prevede, tra le altre cose, che il «video immersivo» di due minuti, quello delle 15 visualizzaioni, sia mandato in loop per mezz’ora al giorno sugli schermi del Padiglione Italia fino al 13 ottobre 2025), più le aggiunte speciali della settimana siciliana: sei nicchie espositive (90mila euro) e la «caratterizzazione della facciata» (30mila euro). «I pupi siciliani incontreranno l’eleganza del teatro bunraku - si legge nella presentazione ufficiale della partecipazione della Regione - in un confronto tra tradizioni che parlano con la stessa lingua dell’arte, mentre la facciata del padiglione si trasformerà in un giardino simbolico, dove mandorli e ciliegi fioriranno insieme, a raccontare un ponte culturale tra Sicilia e Giappone».
Spesi questi 420mila euro, la Regione può usufruire del «concept espositivo, il progetto allestitivo, l’allestimento, la gestione dello spazio, il disallestimento, la manutenzione ordinaria, la pulizia degli spazi utilizzati, le utenze, i servizi di sorveglianza, il facility e waste management». Più 35 biglietti d’ingresso. «I costi di produzione delle mostre/esposizioni e di trasporto fino all’ingresso di Expo 2025 Osaka sono a carico della Regione». Così come tutto quello che non è già citato. Dai pasti ai voli dei delegati coinvolti nei dibattiti pubblici: tutto extra. Si rendiconta dopo, a partecipazione finita. Col vantaggio, per i siciliani in transito verso il Giappone, di avere già letto sui giornali quanto accaduto, per esempio, ai colleghi della Regione Lazio: gli spritz pagati 76 euro l’uno hanno fatto storcere il naso alla Corte dei Conti della Capitale. Delegazione avvisata.
Nel frattempo, però, si può già sapere quanto si è deciso di spendere in premessa. L’accordo col Commissariato prevede che le spese vengano suddivise tra i vari dipartimenti regionali. La fetta più grossa, 165mila euro, toccherà alle Attività produttive. A seguire lo Spettacolo, con 105mila euro; e poi l’Ambiente e i Beni culturali, 75mila euro l’uno. Soldi che ciascuna struttura deve pagare al Commissariato per esserci. Con cosa è un discorso a parte. Le Attività produttive partecipano con il progetto “La rinascita dell’artigianato in Sicilia: preservare le tradizioni, ispirare il futuro”. Sei temi scelti, per ciascuno servono almeno due rappresentanti: arte orafa e argentaria; carretto siciliano; ceramica siciliana; dolce; pietra lavica; ricamo e tessitura. Alla fine, la selezione ha premiato 18 imprese artigiane. Più il maestro Domenico Pellegrino, le cui luminarie sono state valutate meritevoli di esposizione in quanto «opere uniche protette da copyright e riconducibili al diritto d'autore, che portano in sé elementi luminosi e floreali dai connotati tipicamente mediterranei, spiragli di luce siciliana dal forte impatto estetico ed artigianale». Per viaggi, vitto e alloggio e servizi di interpretariato, gli uffici della Regione hanno deciso per un affidamento diretto alla Triumph Italy srl, già aggiudicataria della gara nazionale per la logistica della partecipazione dell’Italia: quasi 130mila euro. A questi vanno sommati 50mila euro - sempre in affidamento diretto - per la società romana Sacid, che si occuperà della spedizione di attrezzature e materiali degli espositori dall’Italia al Giappone (andata e ritorno). Il fatto, però, è che il deposito cui si appoggia la Sacid in Sicilia è a Catania. Così la Regione paga 5.490 euro alla società cooperativa Swift service di Palermo per il trasferimento dei materiali dal capoluogo siciliano alla zona industriale sotto il Vulcano, da dove saranno prelevati per arrivare a Roma e poi nel Paese del Sol levante.
Con tutto questo dispiegamento di artigianato locale, perché non fare qualche video per promuoverne tutte le attività? Stesso assessorato, sempre le Attività produttive, altre spese in affidamento diretto. La società Biba Tour di Ferdinando Milella, già apprezzato per il lavoro fatto per il 400° festino di Santa Rosalia e per altre collaborazioni con la Regione nell’era schifaniana, ottiene di realizzare sei video per 25.620 euro. Questo a marzo. Ad aprile, quando la selezione ha premiato 18 artigiani, le cose cambiano in corsa: più che un video per ciascuna categoria, una clip per ciascun artigiano, «con un considerevole aumento delle riprese da effettuare su tutto il territorio regionale». Senza contare che poi gli artigiani, vestiti tutti in modo diversi, non sono granché cool. Quindi magari si può pensare di aggiungere «25 parannanze personalizzate con logo Regione ed Expo». Per evitare frenetiche ricerche su Google: trattasi di grembiuli. La «proposta di variante» viene subito approvata: 37.820 euro in più, che includono altri 12 video e le indispensabili «parannanze».
Il dipartimento Spettacolo, già noto per precedenti “spese allegre” in altre occasioni, per il momento non tocca palla: si è occupato dell’affidamento degli otto spettacoli di opera dei pupi siciliani. Li farà l’associazione Figli d’arte Cuticchio, per 60.500 euro.
Discorso diverso per l’Ambiente. Che sarà rappresentato dai Parchi dei Nebrodi e delle Madonie. Saranno quindi loro a dovere pagare per promuovere il sistema delle aree protette nostrane. Dalla lettura delle determine di settore, ai Nebrodi viene accollato il costo di 75mila euro per il Commissariato, mentre alle Madonie toccano gli extra. Si apprende così, dagli impegni di spesa preliminari, che gli uffici dell’Ambiente hanno fatto tutti i conti: hanno deciso, cioè, chi spedire in Giappone tra «rappresentanti istituzionali e tecnici», questi ultimi scelti «sulla base di criteri di esperienza maturata nel campo dell’organizzazione di eventi e delle competenze linguistiche». Alla fine, la stima di partecipazione arriva a 498.573,92 euro.
Di questi, 175.573 euro pagati dal Parco delle Madonie, che li prenderà dal capitolo dedicato agli Enti parco nella legge di stabilità regionale 2025. Altri 105mila, invece, arrivano - sempre dalla finanziaria - dalle “Spese per la promozione, in collaborazione con l'assessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo, dei parchi regionali siciliani attraverso la loro partecipazione a fiere, eventi e manifestazioni di settore”.
Sommando le quote base, gli affidamenti diretti e le stime sui costi della delegazione arriviamo a un milione (e novemila euro). Da fermi. Perché la Regione, per Osaka, deve ancora partire.