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Il Reddito di cittadinanza svuota in Sicilia il mercato del lavoro con aumento di licenziati

Di Michele Guccione |

Palermo – I dati Istat sul mercato del lavoro dicono che nel secondo trimestre di quest’anno l’occupazione è cresciuta e la disoccupazione è diminuita in tutto il Paese, ma non al Sud. È bene notare la strana coincidenza temporale con l’avvio del Reddito di cittadinanza: secondo voci ricorrenti, tanti lavoratori si sarebbero fatti licenziare per percepire la Naspi e attendere il periodo di legge per presentare la domanda di Reddito; e tanti altri, lavorando in nero, sconosciuti ai Centri per l’impiego, avrebbero da aprile in poi consegnato la Dichiarazione di disponibilità al lavoro, obbligatoria per ottenere il sussidio. Due tipi di “flussi” che giustificherebbero l’anomalia del calo di occupazione e aumento della disoccupazione nel solo Sud, dato che la maggiore quota di beneficiari vive in Sicilia e in Campania.

Una prima parziale conferma arriva dal ministero del Lavoro, che di recente ha pubblicato la nota sulle comunicazioni obbligatorie, ossia le registrazioni e cancellazioni di contratti di lavoro di qualsiasi tipologia. La nota rileva per il secondo trimestre un aumento delle assunzioni in tutto il Paese, anche a tempo indeterminato, ma prevalentemente nel solo comparto dei servizi.

Ebbene, in Sicilia, al contrario, se nel periodo gennaio-marzo il flusso di comunicazioni era stato in linea con i periodi precedenti (162.530 contrattualizzati contro 93.003 licenziati, con un saldo positivo per l’occupazione di 69.527 unità), nel secondo trimestre, a fronte di un lievissimo aumento di contrattualizzati, 177.504, si è registrato un boom di licenziati, 145.776. Il saldo si è così dimezzato, crollando a 31.728 soggetti. La differenza, circa 40mila soggetti, potrebbe coincidere con beneficiari del Rdc. Tutto ciò ha come conseguenza lo svuotamento del mercato del lavoro in Sicilia. In pratica, questo sussidio piovuto come manna dal cielo avrebbe aperto le porte ai fannulloni che preferiscono incassare l’assegno e non lavorare. Il limite tra la furbizia e il reato non è distinguibile. È certo che nel frattempo l’Italia non produce e non ha soldi per varare la Finanziaria.

Più che un’ipotesi è una situazione facilmente riscontrabile. Le agenzie che forniscono badanti (personale qualificato e messo in regola) hanno difficoltà a reperire professioniste disposte a lavorare: preferiscono stare a casa guadagnando di più col Reddito. Così sul mercato libero si affacciano tante avventizie prive di esperienza che si improvvisano badanti sperando di occupare gli ampi spazi che i datori di lavoro non riescono a coprire. Una realtà confermata ieri dall’indagine di Asseprim sulle imprese dei servizi che non assumono perchè da mesi manca personale qualificato. Stessa lamentela arriva dalle aziende del settore sanità. Bene, dunque, fanno i ministri Roberto Gualtieri e Nunzia Catalfo ad annunciare che il Reddito di cittadinanza sarà migliorato.COPYRIGHT LASICILIA.IT © RIPRODUZIONE RISERVATA