infrastrutture
Azienda in crisi e cantieri in panne, ritardi sul raddoppio ferroviario Ct-Pa e sulla superstrada Ct-Ragusa
Comune denominatore le difficoltà economiche della società Rizzani de Eccher, capofila in entrambi i casi dei consorzi che si sono aggiudicati l'appalto
È suonato un campanello d'allarme per due delle infrastrutture più importanti e attese in costruzione in Sicilia. Il raddoppio ferroviario Catania-Palermo e quello stradale Catania-Ragusa rischiano di venire col buco. Non quello proverbiale e ben accolto delle ciambelle. Parliamo di 18 chilometri di strada (il lotto 3 della Ragusana) e 23 di binari (il lotto 5 Catenanuova-Dittaino) su cui si stanno accumulando ritardi. Comune denominatore le difficoltà economiche della società Rizzani de Eccher, capofila in entrambi i casi dei consorzi che si sono aggiudicati l'appalto.
Il gruppo imprenditoriale di Udine vanta cantieri in tutti e cinque i continenti, un colosso che però negli ultimi anni è alle prese con difficoltà finanziarie con ricadute preoccupanti anche sui cantieri siciliani. I lavori sul lotto 3 della Catania-Ragusa - che si sviluppa tra i Comuni di Chiaramonte Gulfi e Licodia Eubea - sono fermi al 3% del completamento, in netto ritardo rispetto agli altri segmenti su cui lavorano altre imprese. Sul raddoppio ferroviario, stando a chi segue tutti i giorni l'avanzamento dell'opera, il ritardo accumulato è già vicino a un anno e mezzo. La fine lavori prevista nel 2026 slitterà. Parliamo del lotto Catenanuova-Dittaino, che segue la tratta appena inaugurata tra Bicocca e Catenanuova. La conferma arriva anche dal commissario Filippo Palazzo, che sovrintende l'intero progetto: «L'impresa ha un problema finanziario generalizzato - spiega - difficile al momento quantificare i ritardi. Entro fine mese ne sapremo di più e vedremo se proseguire con l'appalto o se si adotterà una situazione più drastica».
Il soggetto appaltante Rete ferroviaria italiana ha chiesto di esprimersi al Consiglio consultivo tecnico, organo consultivo per i grandi appalti. Dall'altra parte il consorzio Chrysas di cui Rizzani è capofila si è rivolto al Tar perché reclama un adeguamento delle tariffe. Intanto dal 20 ottobre tutti gli 81 lavoratori sono sotto contratto di solidarietà con orario ridotto. Tradotto: in cantiere si alterna una sola squadra di quattro dipendenti a turno. L'accordo deve ancora essere validato dall'assessorato regionale al Lavoro, ma si dovrebbe andare avanti così almeno fino a gennaio. Considerato che a regime si sarebbero dovute impiegare 350 unità, è facile concludere che i ritardi continueranno ad accumularsi. Ad attendere la società Rizzani c'è un'altra scadenza cruciale: sulla procedura negoziata di crisi d'impresa avanzata dalla stessa Rizzani per trovare un accordo con i creditori, si pronuncerà il Tribunale di Verona a inizio 2026. «Se l'esito non dovesse essere quello sperato, sarebbe il de profundis finale», commenta a denti stretti un addetto ai lavori.
«Nei giorni scorsi - attacca il segretario regionale del Pd Anthony Barbagallo - abbiamo visto l’inaugurazione della tratta Catania Bicocca-Catenanuova. Ora però occorre puntare i fari sulla tratta Catenanuova-Dittaino, una vera e propria strozzatura. Ancora i lavori non sono partiti, per questo abbiamo fatto numerosi atti ispettivi e abbiamo chiesto l’accesso agli atti. In notevole ritardo è anche il cantiere di Caltanissetta-Xirbi per cui l’aggiudicazione definitiva è avvenuta solo da pochi mesi e dunque la progettazione dei lavori è ancora lontana».
In Sicilia Rizzani cammina a braccetto con un'altra impresa che vanta commesse in tutta Italia: la Manelli costruzioni generali. Le due società sono insieme (unitamente alla Sacaim spa) sia nel consorzio Chrysas che si è aggiudicato i lavori ferroviari, sia nel consorzio Achates sulla superstrada Catania-Ragusa. Stando a quanto filtra, tra le due potrebbe perfezionarsi una sorta di scambio: Rizzani sembrerebbe intenzionata a uscire dal cantiere ragusano, cedendo le quote del consorzio a Manelli. Quest'ultima a sua volta farebbe altrettanto sui lavori del raddoppio ferroviario, lasciando le prioprie quote a Rizzani. Non un orizzonte rassicurante. Manelli sta portando avanti tra ritardi e difficoltà finanziarie tre opere cruciali a Palermo: la fognatura di Cruillas, il collettore emissario sud orientale e la fermata Lazio del Passante ferroviario. Davanti alle proteste dei lavoratori per i mancati pagamenti, a settembre l'ufficio della struttura commissariale per la Depurazione, stazione appaltante di due delle tre infrastrutture, ha avviato la procedura sostitutiva della Manelli per il pagamento degli stipendi.
«Il completamento della Catania-Ragusa è fondamentale per servire tutta l’area Sud Est della Sicilia - commenta il deputato del Pd Nello Dipasquale - Sul lotto 3 chiediamo particolare chiarezza sui tempi e sull’impresa aggiudicataria. Se questa non fosse in grado di garantire quanto previsto dal bando è bene che il Ministero intervenga per garantire il completamento, fatte salve le garanzie occupazionali oltre che quelle della parte pubblica».