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La protesta

I lavoratori precari degli enti locali siciliani chiedono risposte, protesta dinanzi alla sede della presidenza della Regione

Cgil, Cisl e Uil dicono basta: "Necessarie le risorse per un fondo da costituire ad hoc"

Redazione La Sicilia

05 Dicembre 2025, 15:59

I lavoratori precari degli enti locali siciliani chiedono risposte, protesta dinanzi alla sede della presidenza della Regione

Da sinistra Sampino, Passanisi e Fucile durante la protesta di questa mattina

Migliaia di lavoratrici e lavoratori a tempo parziale degli enti locali siciliani si sono radunati questa mattina nel capoluogo, davanti alla sede della Presidenza della Regione, per reclamare con decisione risposte certe sulla delicata vertenza dell’integrazione oraria del personale part-time involontario. Alla mobilitazione hanno preso parte anche numerosi amministratori comunali dell’isola, che sollecitano risorse per portare a tempo pieno figure ritenute essenziali al corretto funzionamento dell’apparato amministrativo.

Nonostante le rassicurazioni circolate negli ultimi mesi sull’istituzione di un fondo dedicato all’avvio della soluzione del problema, la misura non compare nella deliberazione di Giunta n. 335 del 31 ottobre 2025 (approvazione del disegno di legge di stabilità 2026-2028), né nelle proposte di emendamento in esame nelle commissioni competenti dell’Ars. “L’enorme platea dei lavoratori a tempo parziale degli enti locali siciliani – dichiara il segretario generale Fp Cgil Sicilia, Francesco Fucile – manifesta tutta la propria insofferenza per la condizione salariale in cui è relegata. Lavoratori da decenni a 18 o 24 ore settimanali che garantiscono tutti i servizi ai cittadini. Paradossi in alcuni Comuni in cui sono rimasti 3 dipendenti a tempo pieno e oltre 20 part time”.

“Siamo stati ricevuti dal capo di gabinetto del presidente della Regione, Salvatore Sammartano – sottolinea il segretario generale Cisl Fp Sicilia, Daniele Passanisi – a cui abbiamo presentato le nostre proposte a cominciare dall’istituzione del fondo ad hoc da utilizzare per garantire le ore necessarie al personale in questione, che includa anche le risorse derivanti dalle economie dei cessati che attualmente invece confluiscono nelle economie di bilancio dell’ente. Dopo i passaggi con il presidente Schifani e con i capigruppo, la discussione si sposterà in aula. Tra martedì e mercoledì contiamo di avere notizie più certe”.

“Siamo moderatamente soddisfatti per l’esito della manifestazione di oggi – conclude Salvatore Sampino, segretario generale Uil Fpl Sicilia – ma è chiaro che non ci fermeremo sino a quando non arriveranno le soluzioni. La risoluzione della vertenza attiene a una scelta politica e noi, come Cgil, Cisl e Uil, staremo sul pezzo sino a quando non arriverà. Attendiamo, dunque, che le risposte annunciate possano concretizzarsi nei prossimi giorni”. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Regione Siciliana di assumersi la responsabilità di una risposta strutturale per una platea stimata in 12.000 addetti. Le sigle unitarie sollecitano con forza l’istituzione del Fondo per l’integrazione oraria di questo personale, ritenendo possibile lo stanziamento nella legge di stabilità regionale 2026. In assenza di un impegno chiaro, avvertono, si configurerebbe una precisa scelta politica di non voler risolvere una vertenza che riguarda l’intera comunità.