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Etna Valley

Bei, Mimit, Ue: per StM a Catania arrivano solo conferme ma i sindacati chiedono più garanzie

Nuove risorse. Un miliardo dalla Banca europea. Per il sito della zona industriale catanese “linea pilota” da 198 milioni

Leandro Perrotta

12 Dicembre 2025, 13:23

st microelectronics

Giornata ricca di conferme ieri per STMicroelectronics (St), colosso dei seminconduttori a guida italo-francese. La mattina si è aperta con l’annuncio di un accordo con Bei (Banca europea per gli investimenti) per un finanziamento da 500 milioni di euro «per rafforzare la competitività e l'autonomia strategica dell'Europa». Si tratta della prima tranche di una linea di un più ampio pacchetto di finanziamento da 1 miliardo di euro: «Circa il 60% dell'accordo è incentrato sulle capacità di produzione in grandi volumi, fra cui i siti fondamentali di Catania, Agrate e Crolles, mentre il restante 40% è destinato alle attività di ricerca e sviluppo», comunicano in una nota congiunta Bei ed St.

Alle 11 a Roma, nella sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), è stata la volta dell’incontro, voluto dai sindacati, incentrato sull’investimento da 5 miliardi di euro per una nuova linea di produzione basata sul carburo di silicio nel maggior sito produttivo dell’azienda, ovvero quello nella zona industriale di Catania. Dovrebbe garantire altre 2mila assunzioni (il sito etneo conta ad oggi circa 5mila lavoratori). Il timore dei sindacati è che il nuovo metodo produttivo, fortemente legato al settore automotive - in particolare elettrico - al momento in crisi, possa condizionare l’investimento. L’azienda, con una nota successiva all’incontro - al quale ha partecipato anche il sindaco di Catania Enrico Trantino - ha nuovamente garantito il rispetto degli impegni più volte ribaditi nei mesi scorsi anche dal ministro Adolfo Urso (titolare del Mimit), ieri assente.

«Confermati gli investimenti. Avvio della produzione nel 4° trimestre 2025, con raggiungimento di capacità fino a circa 5000 fette a settimana entro il 2° trimestre 2028», scrive St. Il tutto: «In base alla domanda del mercato e alla disponibilità del necessario incremento di fornitura idrica e della relativa autorizzazione agli scarichi», aggiunge St. Il punto riguarda una condizione specifica del sito catanese ovvero «l’approvvigionamento d’acqua» - spiega Pietro Nicastro, segretario siciliano di Fim Cisl - Al momento la Sidra, società comunale, garantisce 250 metri cubi al secondo, ma ne serviranno 400 per la piena produzione. Oggi siamo a 2000 “fette” a settimana. Il sindaco Trantino ha confermato l’impegno di Sidra, ma attendiamo una nuova convocazione a breve per avere più dettagli sul piano industriale.» Il punto è stato ribadito da Saro Pappalardo, segretario territoriale di Fismic Confsal: «L’azienda ci ha ampiamente rassicurato sulle produzioni “tradizionali” di silicio a otto pollici, ma attendiamo la nuova data dell’incontro per capire i piani post 2027 sul carburo». L’azienda in ogni caso ribadisce «l’inizio della fase di studio operativo dell’intero progetto recependo gli avvenuti cambiamenti di mercato quali domanda, accelerazione tecnologica, restrizioni geopolitiche, dinamiche in Cina».

Nel pomeriggio infine la Regione siciliana ha annunciato un accordo con il Comune di Catania e il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) per una "Linea pilota microchip" nell’area industriale del capoluogo etneo. Il progetto, finanziato dall’Ue con 198 milioni di euro del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027, si chiama PL4-WBG (Pilot Line 4 – wide bandgap), è coordinato dall'Italia ed è dedicato allo sviluppo di una nuova generazione di semiconduttori. Pur non riguardando strettamente St, questa è stata fondamentale per l’individuazione di Catania come sede della nuova linea pilota. Al finanziamento contribuisce l'Ue con 85,7 milioni di euro, mentre un importo di pari entità è garantito dal cofinanziamento nazionale messo a disposizione dal ministero delle Imprese e del made in Italy e dal ministero dell'Università e della ricerca.