ENERGIA
A2A, protagonista della transizione energetica in Sicilia, ora guarda ai termovalorizzatori: «Interessati a partecipare alla gara»
La multiservizi quotata in Borsa ha presentato a Palermo la quarta edizione del Bilancio di sostenibilità territoriale dell'Isola
A2A, la multiservizi quotata in Borsa, ha rafforzato nel 2024 il proprio impegno a favore della transizione energetica in Sicilia, generando sull’Isola un valore complessivo superiore a 52 milioni di euro, in aumento del 32% rispetto al 2023. Di questi, circa 31 milioni – +58% su base annua – sono stati destinati al tessuto economico locale tramite ordinativi a fornitori, mentre gli investimenti in infrastrutture strategiche hanno sfiorato i 34 milioni.
I dati emergono dalla quarta edizione del Bilancio di sostenibilità territoriale della Sicilia, presentato a Palermo, presso Sicindustria, dal presidente di A2A, Roberto Tasca. “Nel 2024, abbiamo generato e distribuito un valore economico di oltre 52 milioni di euro a conferma del nostro impegno per lo sviluppo sostenibile del territorio”, ha sottolineato Tasca. “La Sicilia riveste un ruolo cruciale nel processo di transizione energetica del Paese. Forti dei risultati ottenuti, grazie al dialogo e alla collaborazione con gli stakeholder locali, continueremo a investire in infrastrutture e innovazione tecnologica per essere sempre più partner industriale e sociale di questa Regione”.
Particolarmente rilevante l’attenzione alle micro e piccole imprese: il valore degli ordini loro destinati è cresciuto del 59%, raggiungendo 22 milioni sui 31 complessivi. Nel 2024 A2A ha coinvolto 70 fornitori locali (+19% rispetto all’anno precedente), di cui il 66% realtà con meno di 50 dipendenti.
In Sicilia il Gruppo è presente con:
- una centrale termoelettrica
- otto impianti fotovoltaici
- due parchi eolici
- oltre ai servizi di vendita di energia e gas, gestione dei rifiuti, illuminazione pubblica, infrastrutture per le smart city e mobilità elettrica
“Questa presenza integrata ha consentito nel 2024 la produzione complessiva di 604 GWh di energia elettrica. Grazie alla produzione di energia rinnovabile, in aumento del 65% rispetto al 2023, abbiamo evitato l’emissione di circa 60 mila tonnellate di CO2”, ha evidenziato Tasca.
Prosegue intanto la riconversione della centrale di San Filippo del Mela: nel 2024 sono state completate la demolizione di un serbatoio per olio combustibile denso e la riqualificazione delle aree in vista delle nuove iniziative. A inizio 2025 è stata presentata la richiesta di Valutazione di impatto ambientale per l’installazione di sei motori a gas da 18 MW ciascuno, che garantiranno maggiore flessibilità e minori impatti ambientali. Nello stesso periodo è arrivata l’autorizzazione per un impianto di storage da 20 MW (BESS) ed è stata inoltrata domanda di ampliamento a 40 MW, attualmente in attesa di esito.
Sul fronte eolico, i parchi di Mimiani e Matarocco – quest’ultimo inaugurato nell’ottobre 2024 – hanno prodotto complessivamente 128 GWh di energia rinnovabile, con un incremento del 67% rispetto all’anno precedente. “È inoltre in fase autorizzativa un impianto eolico da 42 MW nei comuni di Mazara del Vallo e Marsala”, ha aggiunto il presidente.
Per il fotovoltaico, nel 2024 è entrato in esercizio un nuovo impianto da 12,6 MW a Mazara del Vallo, mentre a Castellammare del Golfo è in corso la costruzione di una centrale da circa 8 MW.
Gli impegni di A2A in Sicilia riguardano anche il ciclo dei rifiuti. “Sull’eventuale realizzazione di un termovalorizzatore in Sicilia, se ci saranno le condizioni, valuteremo positivamente la possibilità di partecipare”, ha dichiarato Tasca. “Per il ciclo dei rifiuti credo che la necessità di realizzare termovalorizzatori sia molto importante, ed essendo il primo gestore di questi impianti in Italia, e Brescia ne è un esempio, siamo molto interessati a partecipare. Credo anche che sarà un passaggio importante per la Sicilia. Capisco che ancora oggi coloro che in qualche modo osteggiano l’idea dei termovalorizzatori immaginano un Paese ipotetico dove la raccolta differenziata sia al 100%. Oggi non esiste quel Paese, e il mondo ci dà a disposizione solo due possibilità: le discariche, molto più inquinanti, e i termovalorizzatori”.