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Gli effetti

Terremoto economico nella produzione di autovetture: ecco cosa sta accadendo alla Honda

Stop a impianti in Cina e Giappone e perdita prevista di 150 miliardi di yen che mette a rischio il 2026

Redazione La Sicilia

18 Dicembre 2025, 06:46

Terremoto economico nella produzione di autovetture: ecco cosa sta accadendo alla Honda

La carenza mondiale di semiconduttori continua a scuotere l’industria automobilistica, costringendo Honda Motor Co. a nuove sospensioni produttive in Asia. La seconda casa auto giapponese ha annunciato lo stop temporaneo di tre impianti in Cina dal 29 dicembre per cinque giorni, mentre in Giappone alcune fabbriche resteranno inattive il 5 e 6 gennaio, con una ripresa ridotta dal 7 gennaio.

Queste interruzioni si aggiungono a quelle già registrate in Messico a ottobre e novembre, quando la scarsità di chip aveva bloccato la produzione. Secondo fonti aziendali, la crisi è alimentata da una disputa geopolitica tra Olanda e Cina sul controllo di una fonderia chiave, con effetti a catena che hanno colpito anche stabilimenti negli Stati Uniti e in Canada. La scintilla è scoccata a fine settembre, quando il governo dell’Aia – su pressione di Washington – ha imposto un intervento su Nexperia, controllata dal colosso cinese Wingtech Technology, citando carenze nella governance societaria.

Per capire davvero cosa sta accadendo, bisogna fare un passo indietro. I semiconduttori – minuscoli componenti che regolano il funzionamento di smartphone, computer, automobili e praticamente ogni dispositivo elettronico – sono diventati il “nuovo petrolio” dell’economia globale. Senza di loro, le catene produttive si inceppano.

La crisi è esplosa durante la pandemia di Covid-19: mentre le fabbriche rallentavano o chiudevano, la domanda di elettronica cresceva vertiginosamente. Milioni di persone costrette a casa hanno acquistato PC, tablet e console, saturando la capacità produttiva delle fonderie. A questo si sono aggiunte le tensioni geopolitiche. Gli Stati Uniti hanno imposto restrizioni all’export verso la Cina, l’Olanda ha bloccato operazioni su aziende strategiche, e diversi paesi hanno iniziato a trattare i chip come un asset di sicurezza nazionale. Il risultato? Una catena di approvvigionamento fragile, dove ogni disputa internazionale si traduce in ritardi e carenze.

E non basta costruire nuove fabbriche: servono anni di investimenti miliardari per avviare un impianto di semiconduttori. Così, mentre la domanda continua a crescere, l’offerta arranca, e le aziende come Honda si trovano costrette a fermare le linee di produzione.

Nel suo outlook di novembre per l’esercizio fiscale che terminerà a marzo 2026, Honda ha previsto una perdita operativa di 150 miliardi di yen (circa 820 milioni di euro), direttamente legata ai tagli produttivi. L’azienda ha avvertito che il deficit potrebbe aggravarsi se le condizioni di approvvigionamento non miglioreranno. La crisi dei semiconduttori non mostra segni di rapido miglioramento. Le tensioni geopolitiche e la lentezza nell’espansione della capacità produttiva rendono difficile prevedere una normalizzazione a breve termine. Per Honda – e per l’intero settore automobilistico – il 2026 si preannuncia come un anno di sfide cruciali, in cui la resilienza delle catene di fornitura sarà determinante per la competitività globale.honda