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I trattori (anche siciliani) tornano a occupare Bruxelles, agricoltori in protesta contro l'accordo col Mercosur
Due temi caldi: il nuovo bilancio dell'Ue con i fondi di coesione che verrebbero centralizzati, e l'accordo commerciale con il Sudamerica. Meloni: «L'Italia non intende firmarlo»
Ieri il Parlamento europeo ha, fra l’altro, dato il via libera finale allo stop all’import di gas russo, con divieto totale per il Gnl a fine 2026 e per il metano nell’autunno del 2027; e ha approvato la semplificazione e il rinvio al 30 dicembre 2026 dell’attuazione del regolamento contro la deforestazione importata per tutti gli operatori. Le micro e piccole imprese avranno un ulteriore cuscinetto fino al 30 giugno 2027 e ad aprile 2026 la Commissione dovrà avviare una revisione delle regole.
Ma ci sono due temi caldi che oggi terranno sulle spine Bruxelles: la riunione dei leader Ue che per la prima volta discuteranno sul nuovo Bilancio 2028-2034, con le Regioni che tornano alla carica contro la nazionalizzazione e l’accentramento dei fondi di coesione parlando di «rischio che l’Ue scompaia»; e la marcia degli agricoltori contro il bilancio, l’accorpamento dei fondi di Coesione e della Politica agricola comune e l’accordo di import-export con il Mercosur, il mercato comune del Sudamerica.
Mentre già ieri a Strasburgo i trattori francesi hanno circondato la sede del Parlamento Ue, oggi migliaia di agricoltori provenienti dai 27 Paesi membri, anche dalla Sicilia, raggiungeranno il centro della capitale belga per avere un incontro con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e il Commissario Ue all’Agricoltura Christophe Hansen.
Quanto al Bilancio, ieri i presidenti delle commissioni dell’Eurocamera, in vista del vertice europeo di oggi, hanno incontrato la viceministra agli Affari europei di Cipro, Marilena Raouna, che dal prossimo 1 gennaio assumerà la presidenza di turno semestrale del Consiglio europeo. A rappresentare la commissione Bilancio era il siciliano Giuseppe Lupo (Pd), che ne è vicepresidente: «Ho sottolineato - scrive Lupo sui social - l’importanza che il prossimo bilancio pluriennale nasca dalla collaborazione tra Parlamento e Consiglio. È fondamentale garantire un quadro finanziario pluriennale all’altezza delle sfide, mantenendo e rafforzando le politiche di coesione sociale e territoriale, dell’agricoltura e della pesca ed Erasmus+ per i giovani, al contempo affrontando le nuove priorità come la competitività e la difesa comune».
Da parte loro, le Regioni europee tornano sul piede di guerra. La presidente del Comitato, Kata Tütto, ha rivolto un disperato appello ai leader che si riuniranno oggi: «La proposta di Bilancio Ue rischia di danneggiare la politica di Coesione, il principale strumento di cui l’Ue dispone per investire nelle persone, nei posti di lavoro e nei territori. La indebolisce e in futuro il rischio è quello di vederla scomparire. Questo danneggerà tutta l’Europa, non solo le nostre città, le Regioni e i politici locali. Danneggerà il progetto europeo nel suo complesso e questo sarà un errore».
Riguardo all’agricoltura, mentre il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, minaccia l’Ue («O l’accordo si firma ora o non si farà più»), la premier Giorgia Meloni ha spiegato in Parlamento che senza tutele per gli agricoltori italiani, minacciati dalla concorrenza dell’import di prodotti a basso costo e privi di controlli su pesticidi e qualità, l’Italia non firmerà l’accordo con il blocco Mercosur dell’America Latina. E oggi, a guidare gli agricoltori italiani e siciliani ci saranno i leader di Coldiretti, Confagricoltura e Cia.