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Manovra: resta la stretta sulle pensioni, salta il condono edilizio e c'è l'ipotesi dell'Anas fuori dalle Fs

Cosa c'è nella proposta in discussione alla Camera con gli "aggiustamenti" dopo le polemiche delle ultime ore

20 Dicembre 2025, 20:12

Manovra: resta la stretta sulle pensioni, salta il condono edilizio e c'è l'ipotesi dell'Anas fuori dalle Fs

Nuova stretta sulle pensioni con tagli che colpiscono i lavoratori precoci e usuranti, estensione della detassazione dei contratti, niente ripristino dei fondi per la metro C di Roma e spoil system nelle Authority: sono alcune delle ultime novità entrate in manovra, dopo giornate di tensione in Parlamento. E che si aggiungono a quelle già approvate come l’oro di Bankitalia, la diversa tassazione sugli affitti brevi, il bonus paritarie e la rottamazione quienquies. Ecco le ultime norme.

- PENSIONI, STRETTA SULL'ANTICIPO. Non si potrà andare in pensione di vecchiaia anticipatamente cumulando gli importi di forme pensionistiche di previdenza complementare. Viene cancellata, infatti, la possibilità, in vigore dal 2025, di computare, su richiesta, anche il valore di una o più rendite di forme pensionistiche di previdenza complementare per il raggiungimento degli importi mensili richiesti per accedere alla pensione di vecchiaia con almeno 20 anni di contributi e se si è pienamente nel regime contributivo.

- TAGLI PER I LAVORATORI PRECOCI E USURANTI. Aumentano ulteriormente i tagli all’anticipo pensionistico per i lavoratori precoci. L’emendamento del governo alla manovra aumenta i tagli di 50 milioni nel 2033 e di 100 milioni dal 2034. Previsti tagli pari a 40 milioni annui dal 2033 anche al Fondo per il pensionamento anticipato per i lavoratori impegnati in mansioni usuranti: così il fondo a disposizione passa da 233 a 194 milioni.

- TFR, SI CAMBIA. Si estende la platea delle aziende che dovranno conferire il Tfr al fondo Inps. Nel biennio 2026-2027 quelle che hanno raggiunto i 60 dipendenti dovranno attenersi a questa misura e successivamente lo dovranno fare tutte quelle con 50 dipendenti. Dal 2032 verranno toccate anche quelle più piccole con 40 dipendenti. Torna anche il meccanismo di adesione automatico alla previdenza complementare per tutti i neo assunti che scatterà da luglio. Ci saranno, comunque, 60 giorni per comunicare una decisione diversa.

- DETASSAZIONE CONTRATTI. L’aliquota agevolata per la tassazione degli incrementi contrattuali resta al 5% come previsto in manovra ma riguarderà i redditi fino a 33mila euro e i rinnovi effettuati anche nel 2024 e non solo nel 2025 e nel 2026.

- IMPRESE, RISORSE TRANSIZIONE 4.0. Rientrano in manovra tutte le misure per le aziende: arriva 1,3 miliardi per il credito d’imposta Transizione 4.0, i cui fondi sono andati esauriti; 532,64 milioni per le aziende che hanno fatto domanda per il credito d’imposta per la Zes unica. Confermato dal 2026 l'iperammortamento, la nuova che sarà triennale. Salta la maggiorazione al 220% per gli investimenti green. Vengono incrementate le risorse stanziate per il 2027 e il 2028 per gli incentivi per i processi di aggregazione e la tutela occupazionale.

- ASSICURAZIONI. Con il nuovo emendamento del governo rientra un secondo contributo chiesto alle assicurazioni: si tratta di 1,3 miliardi attraverso il versamento a titolo di acconto dell’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l’anno precedente.

- PONTE STRETTO. Sono rifinanziati, con complessivi 780 milioni nel 2032 e 2033, gli stanziamenti per il Ponte sullo Stretto di Messina.

- PIANO CASA. Calano rispetto a quanto inizialmente previsto le risorse: per il 2026 arrivano 110 milioni, altri 100 per il 2027, a fronte di complessivi 300 per il biennio inizialmente previsti.

- FARMACI INNOVATIVI, MENO FONDI. Scende di 140 milioni, dal prossimo anno, il Fondo di oltre 1 miliardo per i farmaci innovativi. Il taglio è previsto a copertura della misura che prevede dal 2026 un ulteriore aumento del tetto della spesa farmaceutica il prossimo anno passando dallo 0,2 allo 0,3%.

- TAGLI ALLA METRO C. Resta la decurtazione di 50 milioni di euro per le metropolitana di Roma (la metro C), ma anche per Milano (M4) e Napoli (Napoli-Afragola).

- ANAS FUORI DA FS. Non un emendamento ma un ordine del giorno della Lega impegna il governo a dare attuazione all’uscita di Anas da Ferrovie dello Stato con il ritorno al ministero dell’economia. Il trasferimento 'senza corrispettivò al Mef delle azioni di Anas sarà sancito dopo l’approvazione del bilancio 2025 di Fs, previa delibera dell’assemblea degli azionisti di Fs.

- SPOIL SYSTEM E AUTHORITY. Un emendamento approvato prevede per le Authority la possibilità di risoluzione «di diritto» dei contratti subordinati a tempo determinato di personale di livello dirigenziale ed inquadrato con la qualifica almeno di direttore o equivalenti» nel caso di «processi di riorganizzazione della struttura organizzativa» anche di singoli servizi, uffici o divisioni.

- EDITORIA E CINEMA. Arriva in extremis il ripristino dei fondi per l’editoria per 60 milioni nel 2026. Stop anche alla stretta sulle tv locali. Ridotti i tagli al cinema che passano da 150 a 90 milioni.

- CONDONO. Niente da fare per l’emendamento che riapriva i termini della sanatoria edilizia del 2003. La proposta di modifica presentata da FdI viene trasformata in odg.